Ma António Costa ha davvero il coraggio di parlare di una “democrazia europea”?
Che cosa c’è di realmente democratico, oggi, in questa Europa?
La sola buona notizia, paradossalmente, è che Trump sta dando una sveglia.
Non perché l’Europa si risvegli per rinvigorire ciò che abbiamo costruito finora, ma perché mette in luce quanto questa struttura sia ormai deformata, capziosa, lontana dalla volontà reale dei popoli.
L’Unione Europea ha fatto di tutto per non contare a livello internazionale. E questo perché gli Stati che da sempre vogliono fare la voce grossa , Francia e Germania ,hanno preferito mantenere la propria primazia nazionale, invece di costruire una vera Unione politica.
Oggi qualcuno parla di un “esercito europeo”.
Ma chi lo guiderebbe?
La signora Ursula von der Leyen ha forse ricevuto il voto diretto anche di un solo cittadino europeo?
Se davvero volessimo costruire un’Europa politica, bisognerebbe arrivare a un’elezione diretta del suo governo, a un vero mandato popolare.
Ma sappiamo bene che una cosa del genere non piacerebbe né al cancelliere tedesco né al presidente francese. Con un presidente europeo eletto dai cittadini, i leader di Germania e Francia diventerebbero l’equivalente di governatori di Stati federati, come negli USA: invierebbero soldati a un esercito comune, non nominerebbero ambasciatori propri.
E questo metterebbe fine all’idea, ormai anacronistica ma sempre coltivata, della “Grandeur” francese e delle spinte egemoniche tedesche, che non hanno mai davvero rinunciato a quel ruolo
E allora, quale sarebbe la colpa di Trump? Avere detto la verità?
L’Europa, oggi, non conta abbastanza. Erdogan non fece neppure sedere la Presidente della Commissione. L’India, come considera l’Europa in quanto Unione? E la Cina?
Tutti i grandi attori internazionali parlano con gli Stati membri più forti, non con l’Europa nel suo insieme
La stessa Inghilterra non ha mai voluto davvero l’Europa politica, perché ha sempre guardato al proprio spazio commerciale globale e al Commonwealth.
Di cosa ci lamentiamo, allora? Del fatto che i nodi siano finalmente venuti al pettine?
Abbiamo fatto di tutto, per decenni, per impedire all’Europa di diventare grande; ora che questo fallimento è evidente, non possiamo far finta di sorprenderci.
Dobbiamo fare di tutto per costruire una vera Europa politica,ma un’Europa diversa, capace di parlare con una sola voce.
Solo così potremo essere davvero un alleato degli Stati Uniti, non un semplice spettatore che reagisce alle loro strategie o alle loro interferenze, come quelle denunciate da Costa.
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