L’OROLOGIO CALENDA CHE DUE VOLTE AL GIORNO SEGNA L’ORA GIUSTA: L’IMBARAZZANTE STRUMENTALIZZAZIONE DEL MAGISTERO PAPALE
Anche un orologio rotto, due volte al giorno, segna l’ora esatta! In questa occasione, quest’orologio si chiama Carlo Calenda che l’altro ieri ha postato sui social la sua condivisibile posizione riguardo la strumentalizzazione in corso del pontificato di Papa Francesco, con il suo cadavere ancora caldo.
Ognuno si sta gettando a fare a gara per ricordare Bergoglio, da cantanti, ad artisti, a attori e chi più ne ha più ne metta, rubandone pezzi di vita e di pensiero per sottometterli a questa o quella posizione o esigenza
Naturalmente, se questa prassi è sospetta quando proviene appunto dal mondo, latu sensu, della cultura, diventa sconcertante quando sono i politici a gettarsi come rapaci sulla morte di Pontefice per sequestrarne il pensiero a proprio uso e consumo. Ed è così – segnala giustamente Calenda – che Papa Bergoglio era d’accordo con Feltri ma anche con Casarini, con Bonino e Renzi ma anche con Meloni.
In un caleidoscopio di posizioni che fanno dubitare della lucidità mentale non del Papa, ma di chi ne abusa in modo sconsiderato
In tutto ciò, la sinistra sta dando – tanto per cambiare – lo spettacolo peggiore per iscrivere alla propria area Bergoglio così da assicurarsi di avere uno sponsor d’eccezione per le loro battaglie di nicchia.
L’ultima in ordine di tempo è Elly Schlein che non poteva certamente mancare nel gran tentativo di piegare il pensiero papalino all’ideologia del piddì
Ed ecco che dunque la propensione umanitaria di Bergoglio per la tutela dei migranti fondata su una certa interpretazione del Vangelo, l’attenzione verso l’ambiente ecc., diventano occasione per “iscrivere il Papa al Partito Democratico” .
Tanto per non farsi mancare nulla, la sinistra non si limita all’appropriazione indebita del pensiero di Francesco, ma utilizza la morte del Pontefice per attaccare Giorgia Meloni, rea di aver condiviso un ricordo personale
E mentre si accusa il premier di esibizionismo emozionale, si continua imperterriti a far strame del messaggio di questo pontificato così complesso e a tratti contraddittorio.
Già in passato avevamo visto una Emma Bonino che – del tutto indifferente alla opposta visione della tutela della vita – ascrive al Papa l’incarico di portare avanti le battaglie comuni di +Europa. E addirittura parlò di “conversione di Bergoglio” al radicalismo. Roba da ridere per non piangere!
Se uno dovesse dar credito all’incauta opera di appropriazione del pensiero bergogliano ci sarebbe davvero da pensare che il Papa fosse sociopatico
La realtà, invece, è che sono i politici a essere vergognosamente parziali e faziosi.
Ed è un faziosità talmente pacchiana da far torto all’intelligenza del cittadino che non può non vedere come sia del tutto scorretto fare selezione interessata (oggi si direbbe cherry picking) del pensiero di Bergoglio limitandosi a ignorare tutto ciò che non collima con la loro visione del mondo
Una semplificazione allibente, nutrita del metodo taglia e cuci che fa torto al Papa e dimostra un’ evidente mancanza di rispetto per ciò che Bergoglio ha, nel bene o nel male, rappresentato. Il quale Bergoglio, peraltro, essendo deceduto, non può certo smentire od opporsi a quest’opera profana e profaneggiante.
Per questo, rappresenta certamente un punto meritorio la posizione dell’orologio Calenda che da non credente mostra tutto il suo legittimo disappunto per il tentativo di sottrarre al Papa il suo pensiero per porlo a servizio di qualcuno o di qualcosa
Ma lo stupore e la mistificazione sopra descritti non bastano. Non sono sufficienti. Perchè paradossalmente chi intende iscrivere il Papa a questa o quella linea di pensiero progressista, poi insorge sdegnato se il Governo indice 5 giorni di lutto nazionale in ricordo e in onore alla sua morte. Eh, no, non si fa! Perchè nel mezzo c’è il 25 Aprile, e allora “ubi maior, minor cessat”.
Perchè il Papa progressista così osannato dalla sinistra è un eroe fino a che non turba il “sacro giorno” della Liberazione dal nazifascismo
Una polemica così nauseante che persino Pierluigi Battista – non certo uno col fez la camicia nera – invita a farla finita con la retorica del 25 Aprile, invitando a considerare quest’occasione come la festa del 2 GIugno: una importante ricorrenza che possa unire invece che dividere.
Certo, se togliamo alla sinistra anche il 25 Aprile, che cosa le resta?
Si potrebbe obiettare alla corretta e lucida analisi del Vicedirettore del Corriere della Sera.
Infatti, quando sentono minacciata la festa della Liberazione, i compagni che l’hanno persa in ostaggio da 80 anni, insorgono. Quelli che fino a ventiquattro ore fa erano diventati papalini tornano a essere laici, anzi laicissimi, anzi laicisti.
Il 25 Aprile è un totem sacro che nemmeno la morte del Papa può oscurare. E, mentre Landini invita alla lotta (aridaje!!), i centri sociali e i movimenti Pro Pal minacciano sconquassi, soprattutto nelle piazze dove sarà presente la Brigata Ebraica, l’invito alla sobrietà nelle celebrazioni del Ministro Musumeci, diventa terrenno di scontro. Si scatenano le erinni dell’antifascismo eterno e militante
Fratoianni parla di allergia del Governo alla Liberazione dal nazifascismo, Bonelli delira su happy hour vari da non confondere con la Resistenza che ha portato alla democrazia (sarebbe il caso che risentisse il discorso di Carlo III al Parlamento di qualche giorno fa, giusto per capire che cosa davvero fu la Resistenza), i Radicali Italiani addirittura invitano a ignorare l’appello del Governo e chiedono la non esposizione delle bandiere a mezz’asta e Rifondazione comunista che invece comunica che celebreranno con più rabbia (sic!).
Una pletora di posizioni una più imbarazzanti dell’altra a dimostrazione proprio dell’intento strumentale che si cela da decenni dietro la celebrazione della Liberazione
Insomma, alla fine la più sobria è l’ANPI che si limita a confermare gli eventi da celebrare con il dovuto mood dovuto alla scomparsa di Papa Francesco. Ecco, un mondo in cui questa ANPI mostra di essere la più moderata (poi, vedremo se dalle parole discenderanno fatti coerenti, perché con le prime siam bravi tutti) è un mondo rovesciato davvero!
Vuoi vedere che tutto quanto è stato un complotto ordito dal Papa che ha avutola malaugurata idea di morire proprio la settimana del 25 Aprile, in combutta con il Governo fascista che non vedeva l’ora di boicottare la celebrazione?
Vuoi vedere che siamo passati dal complotto pluto-giudaico-massonico a quello cristian-catto-fascista?
Siamo nuovamente ai confini della psichiatria e se Calenda volesse davvero bene ai suoi compagni di strada, si batterebbe per l’introduzione del relativo bonus. Fosse mai che quale kompagno decidesse di approfittarne.
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