L’Occidente, l’uomo moderno e la guerra : come vedremo la distruzione nelle nostre case 

L’Occidente, l’uomo moderno e la guerra : come vedremo la distruzione nelle nostre case .
C’è qualcosa di crudele nella natura umana, qualcosa che comunque si associa e coesiste, facendo parte di una configurazione più complessa dell’essere umano.

Bene e male, lo yin e lo yang. Una parte che guarda alla luce e una parte che guarda alle tenebre.E c’è un grande slancio, emotivo, personale, umano, magari di ignoranza ma comunque di Fede, verso la guerra

Pensiamo alle penne a sfera perfezionate per i bombardieri, pensiamo ai progressi dell’aeroplano, dell’energia, tecnologici che hanno avuto slancio tramite le guerre.Paradossalmente l’essere umano mette in campo un’energia creativa ineguagliabile nel distruggere più che nel costruire.
Quell’essere umano che ha inventato tante cure, tanti modi di rendere la vita agevole, in un’epoca nella quale la tecnologia allevia le sofferenze, aumenta il benessere, consente a tutti di mangiare, non trova soddisfazione.E allora cerca lo slancio.

E lo slancio spesso lo trova nella guerra

Gli animali uccidono per fame, per paura, per garantirsi una fetta di territorio. Ma nessun animale occupa un territorio che non potrebbe mai abitare, nessun animale uccide per desiderio di mera conquista.

L’uomo, che è il più evoluto essere del creato, fatto a immagine di Dio, invece uccide per tutta una serie di ragioni

C’è chi definì la professione delle armi l’unico modo legale di uccidere una persona. La guerra in fondo non è altro che la legittimazione dell’omicidio riportato su scala di massa.Non a caso i professionisti del genocidio affermavano anche che dieci morti sono una catastrofe, un milione semplicemente una statistica.

La guerra desensibilizza

Quando la morte è costantemente presente, ci si abitua ad essa in maniera relativa.Il problema più grande è che ci siamo abituati per tanti anni a vivere una vita agiata, a trovare la guerra un qualcosa di lontano
E ora che bussa alle nostre porte, e ora che i tempi si fanno più difficili, vogliamo soltanto costruire un grande muro che speriamo invalicabile per evitarla.Ma la guerra più grande è dentro i nostri confini.Abbiamo portato il disordine nel cuore dell’Europa e del mondo occidentale.

Abbiamo portato comunità che non hanno assolutamente nulla a che vedere con noi e che storicamente hanno qualcosa di diverso e di superiore a come si è ridotto l’Occidente moderno

Loro hanno ancora Fede. È una Fede con la F maiuscola. Loro figliano, si riproducono, credono nel paradiso e guardano alla generazione successiva.Noi insegniamo ai nostri figli a non fare figli, per poter avere il nuovo modello di una macchina che sarà desueta tra un anno e mezzo se tutto va bene. Per comprare oggetti materiali che sviliranno il loro significato anche solo perché quando possiedi una cosa sola le dai peso, quando ne possiedi troppe non le dai più niente.

Come ci lanceremo, invecchiati, stanchi, egoisti, con una paura della morte perché non lasciamo niente dopo di noi, non ci siamo riprodotti, non abbiamo seminato, in una guerra di civiltà?

Troppo stupidi furono quei costituzionalisti che dissero che nell’epoca moderna la guerra non ci sarebbe più stata. Fu un comico accademico quello che disse che la storia finiva. La storia non è finita. La guerra fa parte dell’uomo: fin quando esisterà l’uomo, esisteranno le guerre.Ma non c’è niente di peggio che perdere una guerra.

Perché tutto il sacrificio, la mancanza di empatia, infliggere e subire sofferenze, viene sconfitto e sembra essere agli occhi di tutti inutile

Come salveremo l’Europa, se pensiamo solo a salvare noi stessi e non comprendiamo che noi stessi singolarmente, slegati dalla nostra storia, dalla nostra Fede, dalla nostra comunità, siamo niente?
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