L’Occidente è assediato da Islam e Cina

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Anche solo trent’anni fa l’Occidente liberale sembrava inarrestabile. Nel 1991 il mondo libero era gestito dagli Stati Uniti d’America che uscivano vittoriosi dalla guerra fredda. L’altra grande potenza che usciva invece sconfitta era la Russia, nazione ponte tra Europa ed Asia ma fondamentalmente europea.

Sembrava che l’Occidente fosse il baricentro del mondo. Eppure la sua crisi era già profonda.

Dalla rivoluzione industriale si è fatto sempre più forte il ruolo di paesi occidentali. Questi però, a metà dello scorso secolo, hanno iniziato a mettere in discussione se stessi. A chiedere scusa per il passato coloniale, a preoccuparsi delle minoranze, a cercare di evitare di far sembrare che l’occidente fosse superiore.

L’Occidente si batte per diffondere dei valori universali ma si scorda che quei valori universali sono figli dell’Occidente e della sua democrazia liberale.

La Liturgia della messa Latina è stata praticamente proibita da Papa Francesco. Perché il cristianesimo non è, o almeno non è più, la ragione morale per quale spetta agli occidentali evangelizzare il mondo. La missione coloniale dell’Occidente spesso trovava anche giustificazioni religiose.

Non sarebbe un problema se tutto il mondo ragionasse come l’Occidente mettendo in discussione se stesso. Ma ciò non sta avvenendo.

L’Islam

Anzi mai come in questa epoca l’islamismo sta diventando una giustificazione morale per espandere i popoli arabi verso l’Europa.

Erdoğan, è visto come il nuovo monarca rifondatore dell’impero islamico che doveva portare i musulmani a governare il mondo intero. Mai come in questo secolo, dove noi mettiamo costantemente in discussione noi stessi, il mondo islamico è più certo e fiero delle basi della propria civiltà. La rinascita della Turchia è la rinascita dell’Impero Ottomano moderno.

Nel 1911 l’Italia strappò la Libia ai turchi. Ora sono tornati ed il Mare Nostrum è conteso in favore di una grande potenza ideologizzata che mantiene il secondo esercito della NATO.

La Cina

Nel frattempo la Cina ha ritrovato il grande timoniere. Xi Jinping è considerato il nuovo Mao. E qui ci sarebbe da aprire un lunghissimo discorso in merito non solo riguardo alle ambizioni cinesi, che vista la potenza raggiunta sicuramente sono ben riposte.

Ma anche sul fatto che il consolidamento del potere in Cina passa per una riscoperta della tradizione. I principi europei del marxismo-leninismo non sono mai bastati all’apparato del Partito Comunista per mantenere il potere.

La riscoperta del confucianesimo, ed i funzionari del partito si ispirano alla tradizione dei mandarini Imperiali. Sono addirittura stati riabilitati i nazionalisti contro i quali i comunisti cinesi hanno successivamente combattuto per la difesa della madre Patria dall’invasione giapponese durante la Seconda Guerra Mondiale.
Insomma anche la rinascita cinese passa dalla riscoperta della tradizione.

Solo noi siamo certi di progredire dimenticando chi siamo.

I popoli che mettono in perenne discussione i loro fondamenti di civiltà sono condannati a diventare una tomba, che solo pallidamente testimonia la passata grandezza della propria storia. L’Occidente si sta lentamente lasciando morire, in questo modo.

Mentre altre grandi e millenarie civiltà riscopro se stesse, noi ci dimentichiamo delle nostre fondamenta.

 

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