Lo psittacismo all’epoca del Covid

Ripetere a pappagallo gli slogan preconfezionati dai potenti è lo sport più praticato del 2020

Psittacismo, una parola difficile ma molto attuale.

Parola poco utilizzata, lo psittacismo, infatti, è la tendenza a ripetere idee e parole, pensieri e termini, che ci derivano da altri (o dalla vaga memoria di nostre riflessioni passate), senza alcuna profonda comprensione del loro significato.

Pura monotonia, ripetizione meccanica; un qualcosa che non offre nulla allo spirito e non dà nutrimento alle idee.

Non vi pare che i vostri amici ed interlocutori ormai parlino a slogan e per sentito dire?

Spesso ripetendo a pappagallo concetti mutuati da altri, i loro politici o esperti – siano chef  o virologi – di riferimento?

Soprattutto in tema di Covid è tutto un rimbalzare di frasi fatte e slogan.

“Tu non sei un virologo”, “i positivi asintomatici sono quelli che contagiano” “rinunciare alla nostra libertà per sconfiggere il virus” “andrà tutto bene”.

E giù tutti a cantare ai balconi ed urkarrvagli untori.

Questo è esattamente lo psittacismo, ripetere letteralmente a pappagallo concetti di altri, farli propri a tal punto da  convincersi di averli pensati noi.

All’origine il filosofo Leibniz

Gottfried Wilhelm von Leibniz, matematico, filosofo e magistrato tedesco vissuto tra il 1600 ed il 1700 fu uno dei primi a teorizzarlo.

Da matematico pensava che i simboli fossero molto importanti per la comprensione delle cose, Leibniz cercò di sviluppare un “alfabeto del pensiero umano” (da lui chiamato mathesis universalis), nel quale cerca di rappresentare tutti i concetti fondamentali.

E a tali simboli riconduceva molti comportamenti umani, anche quello di ripetere le opinioni altrui come fossero proprie.

Per Leibniz, lo psittacismo era correlato ai cosiddetti pensieri sordi (pensées sourdes), anche detti pensieri ciechi (cogitationes caecas).

L’uomo è portato a pensare e ragionare utilizzando termini e pensieri formulati da altri, o i suoi stessi ricordi, ripetendoli senza esserne veramente consapevole e senza averli debitamente analizzati.

In tal modo i suoi stessi pensieri diventano psittacismo, parole vuote che non arricchiscono veramente il suo spirito.

L’etimologia

L’etimo di psittacismo ci dice che questa parola deriva dal greco psittakós,  ψιτταχός, pappagallo. Un animale che ripete esattamente ciò che ha sentito dire.


Lo psittacismo infatti è la tendenza a ripetere idee e parole, pensieri e termini, che ci derivano da altri, una ripetizione meccanica di concetti altrui.

Viene anche usato nell’accezione più astratta del discutere su determinati termini senza avere chiaro quale sia il loro vero significato.

Praticamente ciò che succede ogni giorno, milioni di volte al giorno sugli argomenti principali, sui quali non abbiamo preparazione.

E sui quali i media dovrebbero fare informazione, invece di offrirci facili slogan da ripetere, credendo di esser padroni di materie che invece ci sfuggono.

 

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