L’Isis si trova anche a Canosa di Puglia

Troppo kekab e poche cozze, portano a perdere la retta via

ISIS

Isis – Nicola Ferrara. Sicuramente detto Colin’ dai suoi compaesani di Canosa di Puglia, cittadina nell’entroterra della nuova provincia BAT (Barletta, Andria, Trani: mostruosità burocratiche tipiche italiane).

Colìn ha 38 anni e nella sua vita è stato anche Lanciere dell’Esercito Italiano: un patriota che ha portato la sua competenza anche nelle missioni di pace in Albania.

Ma dieci anni fa, Colìn ha cominciato a perdere quella che per alcuni è la retta via. Si è convertito all’Islam fino a cominciare a radicalizzarsi. Dal 2015 ha cominciato a mantenere contatti con un galantuomo di nome Ghassen Hammami, che sta godendo di una vacanza a spese dello stato nella struttura ricettiva di Rossano Calabro. La motivazione dei suoi pernottamenti nella Casa Circondariale? Terrorismo: roba da poco.

E il sig. Hammami deve essere stato un uomo di spiccata dialettica: prendere un soldato italiano, convertirlo all’Isis, farsi addirittura mandare soldi per il servizio (si parla di 1.200 euro inviati in 3 riprese), è un esercizio che in pochi riuscirebbero a compiere.

E adesso Nicola Ferrara, Colìn per gli amici del paese, Issa per i convertiti, è stato arrestato dai Carabinieri del ROS nella sua casa di Milano, mentre era in procinto di trasferirsi in Piemonte. Forse per stare più vicino ad un altro predicatore di pace come El Mahdi Halili, anch’esso accusato di terrorismo. Insomma: amicizie altolocate.

L’accusa per Issa è una cosuccia da niente: istigazione a delinquere aggravata da mezzo telematico. Dice che postare canti inneggianti al martirio e materiale di propaganda dell’Isis non sia proprio legale. Che paese retrogrado che siamo

Fra gli altri deliri, Issa di Canosa ha pure ringraziato Allah per aver mandato il suo castigo (leggi Covid-19) contro gli uomini infedeli.

Colìn, forse era meglio se te ne stavi a casina tua e magari invece di mangiare il kebab, continuavi con patate riso e cozze, che ci guadagnavi in salute. Puoi abbandonare nome, fede, nazionalità, ma la tiella barese no!

Cam’n, vattìn: vi c’te ne va! (cammina, muoviti. vedi se te ne vai)

 

Leggi anche: L’articolo serio su Nicola Ferrara

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