L’Inesorabile ascesa del Conte rosso

L’Inesorabile ascesa del Conte rosso. Le elezioni politiche le ha indubbiamente vinte Giorgia Meloni. Ma sul podio deve a buona ragione salire anche un altro vincitore. Magari in posizione di secondo. Ma non per questo la sua vittoria non ha una rilievo significativo.

La nascita di un leader

Non è secondo per numero di voti. Il Partito Democratico è avanti a lui . Eppure la lotta col Partito Democratico  la sta vincendo lui. Perché la politica non è fatta di somme matematiche. Ma di flussi , movimenti, e strategie.

Giuseppe Conte è riuscito in un doppio miracolo. In primo luogo è diventato il capo indiscusso del proprio movimento. E questo anche grazie al suicidio politico di Luigi Di Maio. Non esiste più una vera e propria opposizione interna al Movimento Cinque Stelle. C’è solo la leadership di Giuseppe Conte.

E poi ha risollevato nettamente le sorti di un movimento, in grave crisi. Arrivando a superare la Lega, ed a piazzarsi molto vicino a quel Partito Democratico, al quale ormai contende la leadership della sinistra.

Una strategia lucida

Conte è un professore universitario .Non un improvvisato. Ha comunque avuto l’autorevolezza di ruolo, poiché è stato Presidente del Consiglio. Che non si condivida l’azione del suo governo, non sminuisce il fatto che, rispetto ai folkloristici che caratterizzavano il Movimento Cinque Stelle, la sua è una figura con i titoli di base tutti in regola.

Giuseppe Conte è un uomo del Sud . Che proviene da una famiglia autorevole del Sud. Baronale. Sa benissimo, quanto la politica assistenzialista abbia danneggiato il meridione .  Ma nonostante questo ha difeso il reddito di cittadinanza ad ogni costo. Anche perché sa che purtroppo molti continuano a ricercare l’assistenzialismo. Ed infatti, in buona parte del Sud il suo movimento ha conquistato il primato.

Inoltre Giuseppe Conte ha anche capito, che il Partito Democratico è in crisi proprio a sinistra e rispetto ai vari movimentini ambientalisti, post-comunisti o radicali, ha intuito che può occupare meglio quello spazio politico.

Le conseguenze

Ormai per Conte si apre la battaglia per la leadership a sinistra. Il Movimento Cinque Stelle, guidato da lui si sta dimostrando potenzialmente in grado di scalzare il Partito Democratico sulla leadership dello schieramento progressista.  Il PD è divenuto il partito di preservazione di status quo, degli interessi di bottega. Si trova nella difficile condizione di una crisi d’identità permanente. Questo favorisce il leader pentastellato. Il quale sa benissimo che in un campo troppo largo, quell’eletterato movimentista e più radicale che è divenuto la sua forza, avrebbe fatto fatica a seguirlo.

Chiaramente una simile leadership, avrà difficoltà al centro . Ma questo per l’ex presidente del consiglio, in questo momento è un problema di dettaglio. Si tratta di invertire i rapporti di forza nello schieramento progressista, conquistandone di fatto la leadership. Dopo il resto si vedrà.

 

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