L’Europa avrà ancora un futuro?
Mi chiedo talvolta se l’Europa – e con essa l’intero Occidente – possa davvero avere un futuro, qualora finisca per cedere completamente alla visione drammatica e deviata di ciò che siamo.
Perché ciò che siamo ci definisce
La nostra cultura di riferimento è il cemento della nostra civiltà.La domanda vera è dunque questa: il modello che l’intellighenzia oggi dominante ci invita ad abbracciare è davvero conciliabile con lo spirito dei popoli europei, con l’Italia, con l’Occidente tout court?
Ci viene ripetuto ogni giorno che la Russia sta conducendo una guerra contro l’Europa
Ammesso e non concesso che sia così, ammesso e non concesso che la narrazione corrente sia l’unica verità, intorno a quali valori dovrebbe compattarsi l’Europa? E soprattutto: quale Europa?Io, personalmente, non riesco a credere soltanto in un’Europa geografica.
I confini di una civiltà si difendono innanzitutto in base ai valori che la tengono unita
Riuscite a immaginare che il mondo di Biden, di Schlein, delle derive alle quali si è piegata la Francia di Macron – quel mondo che ha fatto del politicamente corretto, della cancel culture e del woke la propria bandiera – possa davvero rappresentarci?
Può un mondo che nega persino l’esistenza del genere, elevando l’ideologia gender a verità assoluta, costituire il collante dell’Impero cristiano sognato da Carlo Magno, di cui l’Europa dovrebbe essere l’erede legittima e consequenziale?
Può la cancel culture essere accettata proprio dai greci e dagli italiani, eredi diretti di quella civiltà classica che ha ispirato il mondo intero?
Quando gli Stati Uniti d’America vennero fondati, i Padri fondatori vollero costruire una repubblica sul modello di Roma antica. Possono gli americani andare avanti senza riscoprire tutto ciò che il mondo deve all’Occidente?
Eppure una parte dell’Occidente non fa altro che parlare di colonialismo, razzismo e schiavismo come se fossero invenzioni esclusivamente occidentali.
Non lo sono: le discriminazioni razziali esistevano anche in imperi non occidentali, lo schiavismo è nato millenni prima dell’Occidente moderno ed è stato proprio l’Occidente – prima con il cristianesimo, poi con l’Illuminismo – ad abolirlo per primo nella storia
Abbiamo il dovere di ragionare con lucidità su ciò che vogliamo difendere. Intorno a quali valori dobbiamo stringerci? Quale civiltà intendiamo preservare?Io sono convinto che sia assolutamente impossibile difendere l’Occidente se una parte degli occidentali fa di tutto per distruggerlo dall’interno.
Non è un mistero: il Sessantotto, onda lunga di una rivoluzione culturale maoista che i suoi stessi protagonisti non compresero fino in fondo, si propose scientemente di abbattere i valori fondanti della nostra società, denigrandoli e celebrando la presunta superiorità di tutto il resto
Senza rendersi conto che le grandi conquiste democratiche, liberali e illuministe erano figlie proprio della cultura che si voleva demolire.Il modo migliore per riformare l’uomo rimane, come affermava con squisita e intelligentemente Joseph Ratzinger – Benedetto XVI –, all’interno dei valori dell’Occidente cristiano passati attraverso l’Illuminismo.
Come possiamo pensare di difendere qualcosa che noi stessi denigriamo ogni giorno?
L’Occidente, l’Europa e l’Italia hanno senso solo se riscoprono se stessi. Solo se mettono da parte i nemici interni, i distruttori e i detrattori della propria grandezza. Dobbiamo estirpare l’oikofobia da noi stessi.Rileggiamo Kipling come il grande poeta che è.
Riscopriamo Colombo come il grande esploratore, Cesare come il faro, il Cristianesimo come la Via e l’Illuminismo come la rotta.Solo così l’Europa potrà avere ancora un futuro.
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