L’era del cinghiale stanco

Elogio del cinghiale romano dormiente. Sogni d'oro anche alla Raggi

Cinghiale

Un cinghiale dorme beato su un materasso abbandonato.

‘Abbandonato’ è da intendersi il materasso, non il cinghiale.

Sullo sfondo cassonetti rotti immondizia dappertutto.

Nel pieno rispetto della differenziata e della transizione ecologica. 5 Stelle Style.

Un plauso a Virginia Raggi

C’era una volta il cinghiale su un letto di polenta.

Ora c’è il cinghiale su un letto.

Amo i cinghiali vivi, ma non li disdegno nemmeno in umido, per la verità.

Ora li posso vedere scorrazzare in ambito cittadino, un’opportunità mica da poco.

Grazie alla sensibilità del sindaco di Roma a 5stelle Virginia Raggi.

Perché la grandezza di una civiltà si misura sul come tratta i cinghiali.

E Roma targata 5s è un pezzo avanti.

Parliamo seriamente adesso, però.

La tenerezza di un’immagine

A parte la facile ironia, l’immagine del cinghiale addormentato è polivalente.

C’è chi sostiene che il cinghiale in questione sia morto. Non mi pare proprio, anzi mi pare che sia vivissimo e felice.

È tenera: pensare ad un animale selvaggio che riposa come mai prima aveva fatto e forse mai farà, che gode di un piacere mai assaporato.

Un materasso in terra, sudicio e maleodorante per lui è un tesoro, un lusso inaudito. E la felicità è palese dalla sua espressione incantata.

Siamo con lui, pur carnivori, per il suo sfacciato senso del godere il momento, di catturare l’attimo e goderne. Che noi non sappiamo più fare. Libero e soddisfatto qui, ora. Dopo chissà, ma il momento di felicità c’è stato, nessuno lo potrà mai togliere.

Sfacciato e ribelle come la Pantera in Puglia.

In cuor nostro facciamo tutti il tifo per loro, ammettiamolo.

Dorme beato e innocente come solo gli animali sanno fare. Fa bene al cuore.

Ma fa male a Roma

L’empatia irrazionale però si deve fermare qui.

Come scorgere il musino terrorizzato e curioso allo stesso tempo di un topo in un cassonetto.

Fa compassione, ma non può stare lì.

Fa male alla città Eterna e, fino al preCovid, più visitata al mondo.

Popolosissima.

Dove gli animali selvaggi ormai scorrazzano liberi tra l’immondizia in piena città.

Lamentiamo un anno sbarrati in casa per un mercato, dicono, sudicio di animali vivi in Cina. E ora replichiamo a casa nostra?

Il fallimento delle politiche di sinistra 

Come sempre il colpevole è da ricercarsi nella pseudo-ideologia anti valoriale sinistrorsa.

Quella finto ambientalista in particolare, con la negazione dell’importanza della caccia di selezione.

Con il No messo a sistema, che crea immobilismo e menefreghismo.

No alla caccia. Ma degli animali selvatici allora che fare? Boh. L’importante è il NO. A prescindere.

Istanze che sono state recepite e sublimate dal Movimento grillino, che ormai ha smesso la maschera e si è qualificato come partito di sinistra. Sinistra populista e descamisada, la peggiore.

Proprio di ieri è la notizia della entrata del M5S nella giunta regionale di Zingaretti nel Lazio.

La fusione per incorporazione è già in vista, le due forze sono evidentemente omogenee.

Chi incorporerà chi, però, è tutto da vedere.

Auguri.

Una nuova era è alle porte, speriamo che non ritorni presto l’era del Cinghiale stanco.

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