LEGAMI VERI MINACCE FASULLE
Il finanziarismo dominante ha oggi fra i suoi problemi maggiori l’instabilità dei mercati causata dagli eventi bellici.
In particolare da quelli in Ucraina e a Gaza
Fronti da chiudere il prima possibile. Tantopiù se sono stati conseguiti i principali target che si contava di raggiungere.
Gli USA hanno ottenuto l’esclusiva sul Medio Oriente e sul controllo degli Stretti, la Russia sulle zone europee e caucasiche della sua cintura di sicurezza.
Gli USA hanno smerciato ( insieme agli altri stati armieri) i loro prodotti e si sono assicurati la privativa sulla fornitura europea di gas
La Russia ha potuto consolidare il suo fronte di intese a oriente e creare una piattaforma di investimenti collegati tanto vasta da tenerla in partita.
Nel frattempo si è rafforzato un contesto orientale che vede in Russia, Cina ( e India) il fulcro di un sistema competitor delle pretese U.S.A e globaliste.
Il mainstream postdemocratico nazionale dipinge l’iniziativa di Cina Russia ( e India) , come MINACCIA
Il Corriere della sera del 4 settembre 2025 titola ” PUTIN E PECHINO LA DOPPIA MINACCIA’.
Non basta e si insiste: PUTIN MINACCIA L’UE : LEGITTIMO COLPIRE LE TRUPPE IN UCRAINA’.
Una legittima e normale piattaforma di competizione politica e economica diviene una MINACCIA.
Un premier che avverte che se in territorio di guerra stazioneranno truppe estranee ai contendenti ma in campo avverso sarà costretto a far fare fuoco contro di loro
Anch’egli, pur dichiarando una ovvia banalità, diventa MINACCIOSO.
I media esercitano la loro funzione di distorsione e enfatizzazione delle news con il fine di creare il Mostro, il Male assoluto.
Si materializza lo schema iperadoperato : di qua i Buoni di là i Cattivi. Nonostante il patto più o meno espresso sulle zone d’influenza, tuttavia lo scenario competitivo fra blocchi è in funzione
L’UE, anello debole nel neoquadro geopolitico, gonfia il petto
e tenta di ruggire, con risultati imbarazzanti.
Dà corpo al Male Assoluto e si mette a disposizione degli USA e i poteri finanziari e sostiene la disponibilità all’intervento armato.
Ursula ha mutato subitaneamente ‘ la pace chiama la pace’ in ‘se vuoi la pace prepara la guerra’.
L’UE fa da spalla a chi dà all’Europa di parassiti, impone dazi , vuole tenere in vita e usare la Nato per il proprio interesse ma a spese dell’ Europa
Con molta ipocrisia si dice che il tutto viene sopportato per salvaguardare
l’unità dell’Occidente.
Si finge di ignorare che quel genere di Occidente è evaporato . Oggi la geopolitica genera blocchi che reclamano il predominio su basi prettamente identitarie.
USA RUSSIA e CINA sono le protagoniste e l’UE è irrilevante marginale sommamente divisa, incapace di darsi un verso e un’identità
L’UE non ha neppure la forza per esercitare al suo interno pressioni per vincere le divisioni e le condizioni particolari che possono indurre i maggiori stati a rimanere legati ad un simile carro.
Non si parla di UK alleato storico degli USA e fuori UE
La Francia è con l’acqua alla gola in condizioni simili – mutatis mutandis – alla IV repubblica pregollista. Il bellicismo e l’ansia di menar le mani del suo presidente rispondono al principio che il potere in crisi o fa bancarotta o una guerra.
La Germania ha l’occasione irripetibile di riarmarsi e riaffermare la valenza di un IV REICH dissimile dal III ma figlio della stessa ansia di dominio sull’ Europa.
La Spagna rimane attaccata al carro USA che sempre, anche in epoca franchista, fu il protettore e il tutore di quel popolo.
Senza contare per tutti il filo robusto di dipendenza finanzarista che è partecipe a pieno titolo di quei governi e dell’Ue
In questo scenario per l’Italia ci sarebbe la chance di aver campo e mano libera per affermare l’interesse nazionale.
Per esempio pagare il gas i 12/13 euro a unità come quello russo e non al costo triplo di quello USA ,36 euro a unità .
Potrebbe destinare la spesa militare il 5% del Pil all’abolizione di accise e tributi ,come promesso, su carburanti e fonti energetiche. O sempre come promesso a disaccoppiare prezzo del gas e energia.
Fare insomma l’interesse degli italiani. Il first Italia
Che dovrebbe prevedere posizioni sempre più equidistanti e con un occhio attento ai mercati orientali. Tesi ormai sostenuta da molti di ogni orientamento e di grande buonsenso.
Difficile spiegarlo a una Meloni, così coinvolta nel tourbillon dei gregari di lusso degli USA e del neocapitalismo finanziario.
Impossibile invece perfino cennarlo a quanti nel suo governo hanno probabilmente legami indissolubili, causa prima del loro laticlavio, con i mondi che vogliono il paese in questo declino programmato.
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