Le mani (ancora di più) sulla città

Signori, abbiamo una banca! In realtà è una città, ma è meglio di una banca. E  altri 5 anni per impadronirsene completamente.

Sarà questa la frase che nella stanza più buia e recondita di Palazzo Vecchio, Nardella e gli altri componenti del PD fiorentino si saranno detti?

E allora andiamo avanti a sostituire le cariche chiave del tessuto cittadino con uomini vicini al potere. Nemmeno poi tanto occulto.

Prima di tutto c’è da sistemare qualche amico: si creano quindi i “consiglieri speciali” del sindaco. 11 amici che, stipendiati da noi, dovranno affiancare la giunta di Palazzo Vecchio, se non addirittura esautorarla.

Poi la fondazione CRF. Per la prima volta il presidente non viene eletto all’unanimità, ma quasi imposto: Salvadori è uomo di Carrai, altro sommo tessitore. 

Adesso lo scandalo Maggio Musicale, facendo fuori Chiarot e imponendo Salvatore Nastasi, suo personalissimo consigliere strategico e già ministro ombra del governo Renzi.

La tentacolare strategia del rinnovato sindaco, che si maschera e vende benissimo come bravo ragazzo sempre pronto al sorriso, mentre in realtà è un fine stratega, si sta rivelando in maniera sempre più prepotente.

Exit mobile version