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Home Politica

LANDINI E COMPAGNI IN CAMPAGNA ELETTORALE A MEZZO SCIOPERO

di Francesco Pellati
15 Dicembre 2025
In Politica
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LANDINI E COMPAGNI IN CAMPAGNA ELETTORALE A MEZZO SCIOPERO
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LANDINI E COMPAGNI IN CAMPAGNA ELETTORALE A MEZZO SCIOPERO.

I riti hanno la caratteristica di ripetersi: il rito dello “siopero” CGIL del venerdì si ripete puntualmente.

Landini mobilita le sue truppe con i due noti obiettivi: la conquista del PD e da lì la conquista del governo. Come diceva Napoleone, la salmeria (i diritti dei lavoratori) seguirà

Sulla adesione allo sciopero la guerra dei numeri è in corso come sempre: la CGIL dice che ha partecipato il 68%. Di che cosa? Il 68% dei cittadini? (sarebbero 40 milioni), dei lavoratori? (sarebbero 17 milioni). dei suoi iscritti (sarebbero 3,5 milioni). Sarebbe bene riuscire a capire di quale 68% si parla.

I numeri dei ministeri: ha aderito il 3.36% dei dipendenti della Scuola, il 4,4% del Pubblico Impiego, il 6.1% della sanità. Adesioni un po’ più alte quelle che provengono da Confindustria/Confcommercio, complessivamente meno del 10%. la CGIL annuncia 500mila in piazza in tutta Italia, le questure stimano circa 150mila, che sono sempre un bel numero, sufficiente a fare coreografia ma insufficiente a sostituire prima la Schlein e poi la Meloni, meno che mai a fare rivoluzioni

Non è segnalata alcuna occupazione di autostrade e ferrovie come avveniva prima della nuova legge, quindi i disagi per la collettività sono stati minori rispetto agli scorsi anni: maggiore rispetto della norna costituzionale sulla libertà di circolazione.

In sostanza in pochi si sono accorti che l’Italia era in sciopero GENERALE.
Tranne i cittadini che utilizzano i mezzi di trasporto pubblici: la CGIL riferisce di essere riuscita a “causare buoni disagi”, soprattutto a Milano e a Napoli (meno nel resto d’Italia)

Nonostante la legge n. 146 del 1990 sui “servizi pubblici essenziali”, il settore che “rende” di più è proprio quello del trasporto: basta poco a scompigliare orari, itinerari, interferenze.

A conferma il menu dicembre/25 degli scioperi presenta:
9/12 sciopero Atac Roma (una delle aziende più inefficienti del Paese).
12/12 il “siopero” di Landini.
19/12 sciopero del settore aereo.
22>24/12, 72 ore sciopero Cobas del trasporti merci

Lo sciopero non può essere uno strumento di ritorsione nei confronti della collettività che è estranea ai rapporti tra datore e dipendenti, impossibilitata a difendersi dai disagi derivati dagli scioperi degli autotrasportatori, dei servizi aerei, dei mezzi pubblici.

Peraltro il 12 dicembre neanche c’erano rivendicazioni specifiche, c’era un attacco al Governo e alla azione “timida” delle opposizioni: la collettività è ancora più estranea a questi giochi di potere e ancora più impossibilitata a difendersi

Al di là delle dichiarazioni come sempre apodittiche e trionfalistiche il “siopero” di venerdì non sembra andato particolarmente bene a Landini e compagni, che in privato si faranno i conti in tasca.

Quel che è peggio è il disinvolto uso con finalità neanche più politiche ma personali, di un prezioso strumento di garanzia a disposizione dei lavoratori, tutelato dalla Costituzione anche se poco disciplinato dalle leggi applicative.

Per memoria: il Codice Penale Rocco del 1930 (VIII dell’era fascista) considerava reati penali sia la serrata che lo sciopero.
la Costituzione Repubblicana ha affrancati lo sciopero che è diventato un diritto, la Cassazione ha sentenziato che la serrata (la chiusura degli impianti e la sospensione della produzione da parte dell’impresa) non è un diritto ma neanche uin reato penale: resta un illecito civile

Non c’è par condicio.

Il declino dei lavoratori attivi iscritti ai sindacati (ormai ben oltre la metà degli iscritti sono pensionati) da la misura del distacco fra i bisogni e le aspettative del mondo produttivo, alle prese con novità sconvolgenti, e Landini & co.

I così detti “corpi intermedi” (sindacati, partiti, associazioni, ordini, eccetera) hanno progetti e leader spesso ancorati a logiche e progettualità sempre meno condivisi da una collettività che gli nega rappresentanza

A loro sostegno resta una minoranza sempre più marginale, ma sempre più radicale fino alla violenza e al fanatismo, retrograda e inconcludente.

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Tags: CGILFIRENZEIN EVIDENZAPOLITICASCIOPERO
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