L’alternativa alla via diplomatica, è la guerra

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Non si può fare direttamente la guerra contro una potenza nucleare. A meno che non si voglia riportare il mondo all’età della pietra. Il gioco non vale la candela in nessun caso. Dover annientare la nostra civiltà, al fine di annientare anche quella di un ipotetico nemico, è un impresa assurda da intraprendere.

Quindi l’unica alternativa alla soluzione diplomatica è una lunghissima guerra di logoramento.
È però anche vero che più si intraprende questa strada, più si rischia comunque che un incidente inneschi una reazione incontrollata.

Sì è vero: grandissime menti, massimi livelli di controllo sono poste in essere, riguardo alle armi nucleari, da ambo le parti. Però la storia è piena di grandi menti che sono riuscite a generare le più grandi catastrofi dell’umanità.

Il mondo libero criticò apertamente il muro di Berlino. Ma pochi sanno che fu non solo tollerato, ma anche accettato di buon grado. Perché riduceva il rischio di incidenti in una Berlino divisa tra gli alleati e l’Unione sovietica. Emblematico di ciò fu la frase del presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy: “non è una soluzione molto bella, ma un muro è molto meglio di una guerra.”

Meglio un muro di una guerra nucleare

È vero che ufficialmente il presidente degli Stati Uniti pronunciò un famoso discorso dichiarandosi un cittadino berlinese. Ma in realtà era chiaro che i continui contrasti facevano temere che Berlino diventasse il luogo ideale per accendere la miccia di una guerra che nessuno voleva. Quindi alla fine, la soluzione del muro fu preferita al rischio della guerra nucleare.

Ecco perché deve essere chiaro a tutti che bisogna imporre nuovamente il primato della politica. Perché non possiamo permetterci di girare intorno al rischio di una guerra di logoramento.

L’Europa non ne avrebbe alcun giovamento. Perché di fatto troverebbe una nuova grande linea rossa, che le impedirebbe di espandere la sua costruzione, con nuove importanti adesioni nell’est Europa. L’Italia da una situazione di costante conflitto, rischierebbe di subire i danni più gravi per la sua economia esattamente come una Germania, che però ha risorse economiche maggiori delle nostre.

La guerra non conviene al popolo ucraino, che ne è la prima vittima. E soprattutto non conviene al mondo intero, perché rischia di innescare una miccia che può portare ad una devastazione assurda.

Chi non capisce che è importante trovare una soluzione. Sedere ad un tavolino. Ricercare un compromesso, un equilibrio. Chi non comprende che il conflitto deve cessare il prima possibile, fa il male dell’umanità intera. La politica deve ritrovare un primato per far tacere le armi.

 

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