Lagarde, Gualtieri: disastri economici

lagarde e gualtieri

Lagarde e Gualtieri, in che mani siamo? – Per citare a memoria i mitici Gino&Michele: la fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo. Non bastava quindi una pandemia disastrosa come questo maledetto coronavirus, no! Ci voleva anche che si scatenasse in un momento di governance (come dicono i sofisticati) di livello infimo come quelle che abbiamo a livello italiano e europeo.

Cominciamo da casa nostra: per prima cosa, vorrei sapere chi scrive i comunicati stampa a Conte. Sono totalmente incomprensibili e vaghi. Ogni volta che ne sento uno – rigorosamente dopo cena – oltre a bloccarmi la digestione, ho sempre un senso di vuoto e di incompiuto. Praticamente non dice mai nulla di specifico. Poi si dimentica sempre qualche cosa. Magari pure fondamentale.

E così, dopo aver espresso un concetto tipo mi spiace ma tutta l’Italia, o quasi, si deve fermare, ma non del tutto, guai a chi esce ma fatelo con moderazione, si dimentica di dire una cosuccia da poco tipo: abbiamo deciso di raddoppiare i fondi per la Cassa Integrazione Guadagni. Lo dice il giorno dopo il Ministro dell’Economia Gualtieri. IL GIORNO DOPO?!? E così la borsa di Milano apre con un segno negativo davanti che buca il foglio.

Poi arriva la fenomena di turno Christine Lagarde, che di mestiere fa il Presidente della Banca Centrale Europea, che in un colpo solo butta sul tavolo i carichi di briscola da 10 e da 11. 

“Non siamo qui per chiudere gli spread!” e le borse giù come sassi. Poi forse Mario Draghi (quanto ci manchi! Quanto ci manca il tuo whatever it takes!) l’ha chiamata e l’ha apostrofata con la parola tanto cara a Grillo e la canuta signora ha provato a rettificare: “Gli spread elevati inficiano la trasmissione della politica monetaria”. Andata e ritorno senza rete nello stesso giorno.

Poi tutti gli operatori finanziari si aspettavano un quantitaive easing da almeno 250 miliardi di euro, ma la Lagarde ha il braccino corto e si è fermata a 120. Risultato? Milano -16,9%. E di conseguenza tutte le altre borse europee e mondiali. Roba che nemmeno nel 1929.

In questo momento ho tanto bisogno di gente competente. 

P.S.
Mi è piaciuto per la prima volta Mattarella che, con un rigurgito di orgoglio italico ha apostrofato la Lagarde ad aiutare l’Italia, non a ostacolarla.

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