L’acqua dello scandalo

Scandaloso offrire sul mercato acqua a 8 euro? O scandaloso comprarla?

Ci stiamo sempre di più dimostrando americani. E non nell’accezione positiva del termine. Stiamo diventando sempre di più un popolo di falsi bacchettoni, ipermoralisti, censori e anche un po’ rompicoglioni. Anzi parecchio.

Eravamo quel popolo che votava Berlusconi non solo per le sue abilità politiche, ma perché volevamo essere come lui: imprenditore di successo, miliardario (ai tempi c’erano ancora le lire, care vecchie lire), proprietario di una squadra di calcio che vinceva tutto e, soprattutto, circondato da giovani fanciulle bellocce ardentemente desiderose di fare televisione. Tutti, nel nostro intimo, abbiamo sognato di essere il Cavaliere.

Adesso ci troviamo di fronte a Chiara Ferragni una ragazza che, nascendo dal nulla, si è inventa un lavoro (?) che le fa guadagnare una montagna di denaro e che io francamente duro fatica a comprendere. Comunque brava: ha trovato un nuovo segmento di mercato in cui entrare e dove è la numero uno indiscussa a livello planetario.

In questi giorni ha avuto un’altra intuizione. In collaborazione con Evian ha griffato col suo nome una selezione di bottiglie d’acqua. Già da sola, l’acqua Evian costa parecchio; con il marchio della fashion blogger si arriva addirittura a 8 euro a boccia. Mica noccioline.

Una persona di media intelligenza, e con una sanità mentale standard direbbe: “ah… continuo a bere quella di sempre.” E passerebbe decisamente oltre.

E invece no! Scandali su scandali. Otto euro per una bottiglia d’acqua. Ma siamo impazziti! C’è la crisi (frase buona per ogni situazione, tranne in coda da Starbucks o alla Apple). Addirittura l’Onorevole Maffoni di FdI ha fatto un’interrogazione parlamentare. Per una bottiglia d’acqua.

Signori, torniamo coi piedi per terra. Vogliamo analizzare a mente lucida questa situazione?

Usiamo la nostra testa, non quella degli altri.

Le acque più care al mondo

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