La statua della discordia è una porchetta

A Trastevere una provocazione che non è piaciuta

Se si tratta di bambini impiccati o Berlusconi morto va bene, ma la porchetta no.

È di cattivo gusto.

Come faranno a dirlo, poi, se appare ancora intera, non si sa.

A Trastevere

La statua in questione è stata posizionata in piazza San Giovanni della Malva, a Trastevere.

È stata realizzata dall’artista Amedeo Longo e si inserisce all’interno del progetto universitario “Piazze romane”, portato avanti dalla Rufa (Rome University of Fine Arts) e nato in collaborazione con il I Municipio.

Quindi sarà costato pure quattrini pubblici per la collaborazione, roba da Raggi.

Lo scopo è valorizzare i luoghi iconici della capitale e la cultura italiana.

Ma l’idea della statua raffigurante la porchetta non è andata affatto giù alle associazioni animaliste, che hanno chiesto che venga rimossa immediatamente.

Le reazioni

Al solito le reazioni sono state isteriche, neanche si fosse trattato di DDL Zan o genuflessioni di calciatori.

Abbiamo mandato una mail di dissenso al comune di Roma prendendo le distanze e criticando duramente la scelta di esporre quest’ “opera” che rappresenta null’altro che la tortura, la violenza e la sopraffazione dell’essere umano sugli animali. – scrive l’associazione Animaliberaction – L’arte non può e non deve mai offendere la sensibilità altrui e soprattutto non prendersi beffa delle vittime, chiunque esse siano”.

Hanno fatto loro eco altre associazioni, come la Lav.

La verità è che in nome dell’arte si sono sempre accettate le peggiori nefandezze e schifezze senza batter ciglio, ora si grida allo scandalo.

Che sia bruttina ne conveniamo, pare più un ippopotamo spiaggiato che un maiale, ma che costituisca un affronto o peggio no, non lo concediamo.

È una statua, come ce ne sono tante.

La tradizione culinaria italiana è un patrimonio culturale e popolare. Guai a chi ce la tocca.

O forse dobbiamo pensare che essendo un maiale, che è inviso alla cultura musulmana, queste critiche siano del tutto strumentali?

Che la paura sia di essere offensivi verso i fratelli migranti?

Non stupirebbe più di tanto.

 

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