La speranza di Ciano

La presenza del genero del Duce poteva rappresentare un elemento positivo

Ciano

Gli imputati non furono privi di difetti nella loro strategia difensiva e le varie difese fecero costanti errori.
Quella di De Bono aveva puntato praticamente solo sul suo passato di militare. In realtà la carriera militare di De Bono aveva parecchi lati oscuri. Addirittura durante la guerra d’Etiopia Mussolini era stato infatti costretto a sostituirlo per i pochi risultati ottenuti sul campo.

La posizione diversa da tutti era quella di Cianetti, poiché riusciva a presentarsi sotto una luce differente. Con la lettera di pentimento del mattino seguente che comportava il ritiro del voto. Inoltre aveva scelto un ottimo difensore.

Gli imputati dovevano per la stragrande maggioranza difendersi spiegando l’errore. Cianetti aveva già ammesso l’errore ritirando il voto preventivamente. Ed in tempi non sospetti aveva un argomento che, se non avrebbe potuto mandarlo in libertà, sicuramente avrebbe potuto attenuare la sua situazione. E lo scopo era quello per tutti cercare di attenuare.

Trent’anni di carcere in tempo di pace sono tantissimi. Ma in tempo di guerra spesso basta riuscire a sfuggire al plotone di esecuzione perché poi, alla fine delle ostilità si riesca facilmente a mitigare la sentenza. Il carcere poi durante il conflitto può diventare uno scudo dagli eventi tragici che ci sono all’esterno.

Anche le difese di Pareschi e Gottardi non furono particolarmente brillanti.

Ciano rappresentava un motivo di speranza

In un certo senso il fatto che quello in più grossa difficoltà fosse proprio il genero di Mussolini faceva sperare che per salvargli la vita, sarebbe stato necessario salvarla anche agli altri.

Se c’era uno che avrebbe dovuto avere la pena di morte quello sarebbe stato sicuramente Ciano, ma Mussolini avrebbe mai potuto permettere l’esecuzione di suo genero? Lasciare prendere vedova sua figlia ed orfani i suoi nipoti?

Dunque per forza di cose per salvare Ciano gli altri se la sarebbero cavata, secondo il pensiero di alcuni imputati. Quindi magari avrebbero subito delle condanne simboliche, ma la pelle la avrebbero portata a casa. Il problema è che questi ragionamenti non consideravano gli elementi esterni che influivano su di loro e soprattutto sul loro destino.

Il fortissimo fanatismo picchi in quel momento era intorno a Mussolini, le pressioni tedesche non avrebbero aiutato certo la sorte degli imputati.

 

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