La Radio in guerra: Radio Bari a Pesaro analizzata da storici e da militari

"Radio Bari, CIL, Patrioti nella Campagna d'Italia, 1943-1945" evento organizzato dall'ANVG e Provincia di Pesaro

Nelle mani di chi sa farne uso è un’arma terribile“. E’ con una citazione del Mein Kampf che il professore dell’Università di Urbino Guido Capanna Piscè sottolinea l’importanza della radio, specie nel periodo fra le due guerre mondiali momento di massimo sviluppo degli apparecchi radiofonici quale mezzo di comunicazione di massa. 

E’ solo una parte dell’interessante convegno “Italia combatte! Radio Bari, Corpo Italiano di Liberazione, Patrioti nella Campagna d’Italia, 1943-1945” organizzato dall’Associazione Nazionale I Verdi di Gorizia in collaborazione con la Provincia di Pesaro. 

Radio Bari, l’emittente nata nei primi Anni Trenta e rivolta alle popolazioni dei mandamenti coloniali anglo-francesi. 

“Una spina nel cuore… filo arabico dell’Impero inglese” come si legge in un articolo del tempo, proposto dal professor Piscé e che, malgrado quel giallo tipico dei vecchi giornali (recuperati da archivi polverosi, con pazienza e passione tipiche degli storici) spiega, in poche righe, la funzione strategica e culturale dell’emittente nel bacino  del Mediterraneo. 

Comunicazione operativa… ante litteram. Comunicare per creare o rafforzare consenso, attività nella quale Radio Bari fu “apripista” prima con le trasmissioni in arabo, poi con “Italia combatte!” (da cui il titolo dell’iniziativa) rivolta alle forze della Resistenza ed ai combattenti militari del Corpo Italiano di Liberazione.

E che oggi, in contesti e modalità chiaramente diversi, è portata avanti dal 28° Reggimento “PAVIA” dell’Esercito Italiano il cui comandante, colonnello Antonio Di Leonardo ha presentato al nutrito pubblico in apertura lavori.

 

Exit mobile version