La Ocean Viking in attesa della chiusura delle urne per avere un “porto sicuro”

Ocean viking
A bordo dell’Ocean Viking, la nave gestita dalle Ong francesi, Medici Senza Frontiere e Sos Méditerranée, vi sono 223 persone in attesa di un porto sicuro. Precisamente è dal 20 gennaio che la nave attende, ormai una settimana, per vedersi assegnare un approdo.

La nave delle Ong francesi ha soccorso durante la notte ha imbarcato 72 migranti che si trovavano a bordo di un natante instabile e sovraffollato nella zona Sar (Search and Rescue – Ricerca e Soccorso) maltese.
In precedenza ne erano state raccolte altre 59.

Durante la notte Alarm phone ha ricevuto una chiamata da 59 persone in difficoltà su una barca di legno, in fuga dall’inferno della Libia. Abbiamo informato le autorità. L’equipaggio di Ocean Viking ha salvato i migranti stamani all’alba”.

Lo si legge in un tweet di Alarm phone, la piattaforma telefonica per il soccorso in mare a cui si rivolgono i migranti e a cui fanno capo le Ong per imbarcare i cd “naufraghi“.

Un meccanismo ben oliato che funziona da anni.

L’agenzia che gestisce il network telefonico Alarm Phone è stata fondata da Don Zerai, il parroco eritreo soprannominato anche “don Barcone”. Agli allarmi rilanciati dai barconi al network, rispondono prontamente le navi delle Ong che hanno ricominciato a pattugliare il Mediterraneo, complice anche la recrudescenza del conflitto in Libia.


E poche ore via Twitter sempre Alarm Phone, ha reso noto che altre 120 persone su due diverse imbarcazioni sono in pericolo sempre nella zona Sar – ricerca e soccorso – di competenza maltese.

Nei giorni scorsi altre navi cariche di immigrati hanno visto, nel silenzio dei media assegnarsi porti come Taranto e Pozzallo ove 599 clandestini sono stati fatti sbarcare, più altri 60 scaricati l’altro giorno.

E gli sbarchi di questi primi giorni di 2020 hanno già superato quelli dei primi mesi dello scorso, difatti nei primi 20 giorni gennaio 2020, gli sbarchi (735 persone) hanno quasi raggiunto quelli dei primi 4 mesi del 2019 (779).
Un esercito di disperati pronti a riversarsi nei porti italiani, unici baluardi assegnati dall’Europa di cui dovremmo essere solo avamposto, ma che di fatto relega il problema migrazione ad un affare interno tutto italiano.


Un nuovo casa come per la Nave Gregoretti?
Fin qui nulla di nuovo, la relativa novità consiste nel fatto che il Governo non ha assegnato un porto alla Ocean Viking con la prontezza degli ultimi mesi, per non far sbarcare i migranti durante le operazioni di voto in Emilia e Calabria, come era già successo nell’autunno scorso per la concomitanza delle elezioni in Umbria, e v’è da augurarsi che l’esito alla fine sia lo stesso.

Un ritardo superiore a quello che all’ex ministro dell’interno Salvini costerà un processo, per sequestro di persona, per l’affaire della Nave Gregoretti, ma che all’attuale titolare dello stesso dicastero Lamorgese, ovviamente, non comporterà nulla. Con l’evidente differenza che Salvini, comunque la si pensi, ritardo’ nel far attraccare la nave per concordare in sede europea la redistribuzione dei migranti, oggi l’esecutivo rosso-giallo lo fa per bieche finalità elettorali di parte. 

Non rimane che aspettare poche ore: al partire dei titoli di testa della maratona Mentana di stasera la nave ONG avrà il suo porto ed altri individui sbarcheranno, destinati a riversarsi nelle strade delle nostre città senza alcun futuro, e per la maggior parte ad infoltire le già nutrite schiere di mantenuti nullafacenti o di preziosa manovalanza per le associazioni criminali.

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