La Magni*fica occupata è stata sgomberata

Le Donne*transfemministe tra asterischi e comunicati esilaranti sono state cacciate dalla Polizia "machista"

Sgomberata

Villa Borchi sgomberata: era l’ennesimo edificio occupato a Firenze in via Lorenzo il Magnifico a Firenze.

Anzi okkupato.

La Magni*Fica sgomberata dai poliziotti “machi”.

Non è la trama di un video di Pornhub, ma il politichese di sinistra del 2020.

Sì, perché un gruppo di manifestanti che avevano partecipato al Pride organizzato nel pomeriggio di venerdì 18 a Firenze, aveva finito per occupare.

La manifestazione marginale del venerdì aveva avuto strascichi sfociati nella okkupazione abusiva della proprietà privata, della Regione in questo caso, la nuova Regione di Party-Giani.

Proprietà da espropriare

In solidarietà a “La magni*fica occupata, casa occupata delle donne* transfemministe e queer”, è partito subito il carrozzone del soccorso rosso.

“Un brutto risveglio per Firenze questa mattina. L’occupazione di via Lorenzo il Magnifico è sotto sgombero. Una realtà importante, una casa delle donne* transfemminista e queer che la politica dovrebbe sostenere e ascoltare, invece repressa.

Lo dichiarano Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – Consigliere e consigliera comunale Sinistra Progetto Comune e di Giorgio Ridolfi, Francesco Torrigiani, Lorenzo Palandri, Francesco Gengaroli, Luigi Casamento, Filippo Zolesi, Vincenzo Pizzolo – consiglieri nei cinque quartieri di Firenze Sinistra Progetto Comune.

“Uno spazio vuoto restituito alla cittadinanza, che le istituzioni non vogliono.

La lotta per i diritti delle donne passa da esperienze come quella di questa occupazione, a cui esprimiamo la nostra solidarietà e il nostro sostegno, anche con la nostra presenza al presidio spontaneo che si è ritrovato appena avuta notizia dello sgombero.

Questa è la città che vogliamo?”.

“Il centrosinistra ha vinto, e prima ancora di poterci dare il tempo di trarre delle conclusioni da quello che è avvenuto ieri, stamattina è partito, preciso come un orologio svizzero, lo sgombero della Magni*fica occupata.

“Si tratta della villetta Borchi, erroneamente scambiata con villa Basilewsky, ma dal destino simile: la villa, stabile di proprietà pubblica, era stata messa in (s)vendita nel 2018.”

“Sarebbe andata probabilmente a trasformarsi nell’ennesimo albergo, se non fosse stata riaperta qualche giorno fa dall’Assemblea transfemminista, a cui va tutta la nostra solidarietà.”

Di fronte a questo schieramento di polizia, di fronte a chi è ora sul tetto e resiste, rischiando manganellate e denunce, ci chiediamo. E’ più criminale lasciar marcire il patrimonio pubblico e svenderlo al privato, o restituirlo alla collettività?”, il commento di Potere al Popolo Firenze.

Per più di due ore il traffico dei viali, e quindi, grazie alla mai abbastanza vituperata Tramvia, della intera città è andato in tilt per vedere sgomberata una villetta.

Il comunicato: muscoli “machisti” contro la Magni*Fica

“Stamattina l’assemblea per la costruzione dello sportello antiviolenza e di ascolto è stata violentemente interrotta dai colpi di ascia sulla porta de La Magni*fica sferrati da uno smisurato contingente di muscoli in divisa.

Con entrambi gli accessi di via Lorenzo il Magnifico bloccati, centinaia fra poliziotti, carabinieri e vigili del fuoco la procura decide, in assenza di alcuna direttiva regionale (padrona dell’immobile), di sgomberare un progetto di transfemminismo ed autodeterminazione.

Omotranslesbotuttofobia

Sgombera con tutta la violenza machista e muscolare che contraddistingue gli apparati statali. Sgombera donne e individualità lgbtq+ che autodeterminandosi scelgono finalmente di farsi spazio e ridare vita ad un posto vuoto da anni per farne una casa di decostruzione di patriarcato, sessismo ed omotranslesbotuttofobia, una casa in cui si costruisca fiducia, incontro e sorellanza.

In questi pochi giorni abbiamo avuto modo di vedere quanto la necessità di questo spazio fosse sentita in modo collettivo e diffuso, in centinaia si sono avvicinati ed hanno attraversato queste stanze, con voglia di fare, proposte, o semplicemente portando la voglia di raccontare la propria storia e non sentirsi più sole.

Noi resistiamo sul tetto, favolose e splendenti come sempre, non accettiamo alcuna imposizione di uno stato padrone che allunga le sue mani sui nostri corpi e sulle nostre scelte”, scrive l’occupazione della villa sgomberata su Facebook.

Una casa di tutti noi

La villetta Borchi sgomberare oggi è della Regione Toscana, quindi di tutti noi contribuenti, non di sedicenti gruppi di liberazione di non si sa cosa ma con tanti asterischi, che fanno moderno.

Le occupazioni sono odiose manifestazioni di appropriazione di beni comuni, che devono essere usate dalla collettività, a servizio di tutta la collettività. Dover movimentare interi protoni di Forze dell’ordine per vedere sgomberata una proprietà comune è onestamente deprimente.

Ma oggettivamente se uno sgombero riesce a donarci perle come i comunicati che abbiamo riportato, esilaranti nel loro paleontolinguaggio da anni settanta non possiamo che allietarcene.

Viva la Magni*Fica sgomberata dai “machisti”!

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