La mafia uccide solo d’estate

La mafia uccide solo d’estate…anche a Firenze in questo mese di agosto, è stato commesso l’ennesimo albericidio di decine di alberi sani ed è stata svelata la deturpazione dello skyline storico su parte dei lungarni

Approfittando della città deserta nel mese di agosto, l’Amministrazione Comunale ha tagliato, nel viale Giannotti, alberi “bagolari”, alcuni secolari, per la realizzazione della linea 3 della tramvia e della fermata “Bandino”

Ormai sono oltre mille gli alberi abbattuti, in varie zone della città, per far spazio alle nuove linee della tramvia.

*Altre decine e decine di alberi saranno sacrificati lungo il tracciato per la realizzazione della Linea 3.2.1 Libertà–Bagno a Ripoli.*

Alberi tutti e per tutti estremamente utili alla qualità dell’aria e per limitare quelle “bombe di calore” che rendono Firenze , nell’ultimo decennio ed in questo periodo estivo., quasi sempre al primo posto tra le città più calde d’Italia

*Da oltre vent’anni comitati cittadini ed esponenti dell’opposizione hanno denunciato questo progetto di tramvia, un’opera oggettivamente nata vecchia con il suo festival di fili e di pali.*

Da tempo è stato chiesto, da parte delle opposizioni in Palazzo Vecchio, all’Amministrazione Comunale, di prevedere progetti alternativi o varianti al percorso della tramvia nel rispetto della natura e del verde cittadino, anche e soprattutto per il secolare viale alberato di Gavinana.

Tutto inutile: ha prevalso la politica dell’arroganza e dell’incompetenza , trasformando Firenze in una città sempre meno “green” e sempre più “gray”

La politica cittadina, sparita come garante, soccombe in piena estate, anche allo sfregio del Lungarno Vespucci .

Le immagini dell’ex teatro Comunale sotto gli occhi di quei cittadini rimasti in città durante l’estate, manifesta la logica dei “due pesi e due misure” nella pianificazione urbanistica, comandata dalle società immobiliari

Occorre una scrupolosa ed integerrima Inchiesta per verificare le responsabilità di una soprintendenza che improvvisamente diventa permissiva.

Nota per aver risposto sempre no a qualsiasi tipo di richiesta, l’organismo di controllo assecondava, nel silenzio della politica di governo della città, “l’omo nero”, vero sfregio che stravolge lo storico skyline dei lungarni

È auspicabile che il dissenso popolare impegni l’Amministrazione comunale affinché situazioni di questo genere non si ripetano ancora e/o non siano considerate come un precedente .

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