La libertà è una concessione

Da domani niente più autocertificazione, ma la libertà non è più un diritto

libertà

Quale libertà ci aspetta da domani? Potremo muoverci senza autocertificazione, sì, che bella conquista.

Ma a quale prezzo?

Riflessioni si impongono dopo l’ennesima apparizione del BisConte ieri

Ci ha preannunciato ciò che si sapeva già da voci dei social network, cioè che nell’ambito della Regione non servirà più autocertificazione per muoversi.

Un uomo su guida rossa

Ieri Giuseppi è apparso in tutta la sua prosopopea, tappeti rossi ed archi alle spalle.

Che la guida fosse rossa nel suo governo lo ha ricordato Zingaretti, ieri è apparso anche nei teleschermi.

Una lunga guida rossa, archi solenni e aria tirata per il Premier Bis.

Un uomo in nero a spalleggiarlo, a dare la parola ai pochi eletti giornalisti accreditati. Un uomo, Rocco Casalino.

In una commedia di personaggi inimmaginabili che anni fa ci avrebbero fatto sbellicare dalle risate, il Capo del Governo ci ha detto l’ovvio, cioè che siamo liberi di muoverci.

Anzi a dire il vero ci sono ancora troppe limitazioni. Ci muoveremo solo nell’ambito della Regione.

Tutto normale?

Le riflessioni sono in ordine a come abbiamo accettato ed ingoiato le limitazioni alla nostra libertà di buon grado, senza drammi, senza proteste.

Troppo facile, troppo ghiotto.

Un esperimento sociale pericoloso, per anteporre la salute, sacrifichiamo la libertà.

Un uomo è libero nel momento in cui desidera esserlo, diceva Voltaire.

Noi vogliamo essere Liberi?

Sentivo dire in giro, nelle code al supermercato, nelle file dal verduriere:”chissà quando ci libereranno”.
Già. La libertà non ci appartiene più, ce la concedono.

Chi si sente schiavo, lo è davvero irrimediabilmente.

Già. Accettazione, sconsolata, rassegnata.

Accettazione delle compressioni dei nostri diritti, che in altri paesi sono indigeste, ma che in Europa i popoli hanno digerito fin troppo semplicemente.

Posti di blocco, paura di uscire di casa, code ai negozi di alimentari, scenari da DDR.

Nell’Europa del 2020.

Un’occasione insperata e ghiotta

Una circostanza più o meno inaspettata, ma che è stata colta per vedere fino a che punto si può tirare la corda, fino a che punto il popolo è pronto a rinunciare a tutto, nello spauracchio di una minaccia, reale e vivida ma forse strumentalizzata.

In un mondo dove ciò che appare sullo schermo a Led è la verità.

Il popolo sciagurato ha risposto, esattamente come speravano, anzi forse ancora di più di quanto speravano.

Ha ingoiato tutto, senza lamenti, senza proteste.

Succederà, succederà ancora.

La libertà dal 2020 non è più un nostro diritto naturale e costituzionale, ma una graziosa concessione del potere.

Scenari insperati si aprono per chi vorrà profittare, per chi sa saprà specularci e guadagnarci.

Niente male davvero per un Virus che qualcuno definì solo un brutto raffreddore.

 

Leggi anche: Stampa italiana: falsità sulla Germania

www.facebook.com/adhocnewsitalia

www.youtube.com/adhoc

Tweet di ‎@adhoc_news

SEGUICI SU GOOGLE NEWS: NEWS.GOOGLE.IT

 

Exit mobile version