La giusta condanna

Finalmente Emanuele Filiberto riconosce le responsabilità del suo bisnonno

emanuele filiberto

Significativo il gesto di Emanuele Filiberto di Savoia, che per la prima volta prende le distanze e condanna apertamente la firma delle leggi razziali da parte di Re Vittorio Emanuele III. In passato questo non era mai avvenuto ed anzi sì cerco di minimizzare la responsabilità del sovrano.

Al tempo ci furono importanti prese di distanza da parte di altre autorevoli teste coronate d’Europa. Tra queste emblematiche la frase dell’ex Imperatore Guglielmo II, che saputo delle persecuzioni da parte del regime nazista a danno degli ebrei disse: “Per la prima volta mi vergogno di essere tedesco”. Il Re Cristiano X di Danimarca che rimasto al suo posto durante l’occupazione tedesca riuscì ad evitare la promulgazione delle leggi razziali, minacciando di indossare egli stesso la stella di David.

Una mossa importante quella del Principe di Venezia. Anche e soprattutto perché consente di riconoscere pienamente la responsabilità storica del deprecabile gesto. Seppur commesso in una difficile fase e dall’altra rende merito alla coerenza intellettuale della nuova generazione sabauda. Generazione alla quale non deve essere addossata alcuna responsabilità diretta, anche se era imprescindibile il dovere di una presa di posizione netta in merito ad una questione storica.

Umberto II non ebbe alcuna responsabilità, anzi.

Come è giusto ricordare che non ebbe alcuna responsabilità diretta l’ultimo sovrano d’Italia Umberto II. Anzi già dai tempi del luogotenenza generale del regno si comportò in maniera da affrancarsi immediatamente quell’infame legislazione.

Un uomo che si è allontanato volontariamente dal paese, sciogliendo le forze armate dal loro giuramento di fedeltà alla monarchia ma non alla patria, per evitare qualunque spargimento di sangue. E che fu ripagato con trentasette anni di esilio, che lo costrinsero a morire in terra straniera ed ad analoga sepoltura.

Se è vero che i figli non debbono pagare le colpe dei padri in democrazia, ad Umberto II è assurdo negare una sepoltura al Pantheon. Sarebbe un segnale di riconciliazione importante con la parte migliore della storia italiana di quel tragico periodo.

La monarchia in Italia ha meriti e demeriti. Ma sicuramente non può essere condannata alla damnatio memoria assoluta. Assolutamente indecoroso in era repubblicana è l’accostamento tra Anna Frank e Greta Thunberg.
E comprendo l’indignazione che ne è seguita.

Non vedo alcuna analogia tra una ragazza come Greta che, grazie al cielo, può vivere liberamente, è una celebrità mondiale e per la quale si prospetta un futuro radioso, con una ragazza a cui sono stati negati i più elementari diritti fondamentali dell’essere umano alla quale è stato scelleratamente impedito di avere un futuro e che è stata conosciuta dal mondo per le tragiche vicende che l’hanno portata ad una morte iniqua.

 

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