La Destra di Giorgia Meloni? È troppo Fantasy e Rock’n’Roll

Gli attacchi grotteschi alla Leader della compagine favorita

Meloni

Che l’alleanza di centro destra nella quale Giorgia Meloni è Leader in pectore attualmente, sia favorita alle prossime elezioni è risaputo. Quanto che la sinistra è allo sbando e le sue speranze di prevalere sono veramente risicate.

Quindi piuttosto che una campagna elettorale programmatica, persa in partenza, gli intello‘ si stanno prodigando in una campagna di terrorismo psicologico e di evocazione dell’eterno pericolo fascista.

Per cercare di disinnescare la vittoria dell’avversario e sperare di tornare al governo, per l’ennesima volta, contro il volere dell’elettorato.

Due esempi eloquenti

Il direttore di “Domani”, Stefano Feltri, pubblica un editoriale per rivendicare il diritto di “demonizzare le destre che avanzano”.

Il centrodestra a guida Giorgia Meloni è avvicinato idealmente all’esercito di non-morti della serie Game of Thrones, e come nella serie fantasy tutte le forze del bene devono superare le loro differenze per fermare le orde del male.

Ora l’unica strategia sensata è serrare i ranghi e schierare tutti i soldati disponibili a reggere l’urto dei non-morti che assediano non il castello di Grande Inverno, come in Game of Thrones, ma la Costituzione” scrive Feltri.

L’epica di ciò che ha evocato probabilmente gli sfugge, e la Costituzione, lungi dall’essere insidiata dall’esercito della Meloni, è sì spiegazzata dall’uso che ne è stato fatto in tempo di pandemia e governi bis.

Il BisConte di Volturara Appula era stato già protagonista di un nostro racconto fantasy

Probabilmente è stato di illustre ispirazione.

Rock’n’Roll

Anche Rolling Stone scende nell’agone politico con un articolo di Mario di Vito, dal titolo evocativo: Che ci piaccia o meno, è arrivato il momento di prendere sul serio Giorgia Meloni.

Il succo che ne scaturisce è molto innovativo.

Il vero problema di Giorgia Meloni non è infatti la sua caratura, ma il contesto politico in cui è inserita. Lei è abbastanza post-ideologica – malgrado alcune paurose uscite fascistissime e diverse prese di posizione che definire oscurantiste è poco –, chi la circonda è per lo più davvero lo scarto dello scarto della vecchia classe dirigente postfascista miracolosamente scampata ai cambi di stagione e alle botte degli ultimi tre decenni.”.

Il problema vero forse è capire che la stantia demonizzazione dell’avversario, con tratti che rischiano anche di essere antipatici visto che si tratta di parlare di una donna – ma se non è di sinistra non conta – non risolverà la crisi di una sinistra ormai appiattita su temi che al popolo italiano non interessano, o sono addirittura invisi.

In un autunno che si preannuncia caldissimo, non per i cambiamenti climatici ma per la crisi energetica ed economica, parlare di ius scholae, ddl Zan, utero in affitto e liberalizzazione della cannabis porterà solo la sinistra ad un arresto epocale.

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