La “centralità” della CISL

La “centralità” della CISL. La Cisl ha qualcosa in più di 4 milioni di iscritti. Nelle ultime elezioni FDI,la forza di gran lunga maggioritaria ha contato 7 milioni di voti.

Negli equilibri nazionali, vista la netta scelta di campo protestataria fatta da CGIL (che non sorprende) e UIL (meno prevedibile), la CISL assume una funzione “centrale” per quantità e qualità.

In modo legittimo e ragionato, il segretario CISL Sbarra ha criticato alcune scelte del governo, ma ha fatto seguire precise proposte correttive su cui trattare. Quanta diversità di stile e metodo rispetto a quei sindacati che hanno già alzato la barriera del pregiudizio ideologico. Addirittura Landini sta apertamente gareggiando con il PD (ormai in fase congressuale) per organizzare la protesta di piazza più forte.

Ma è davvero questo il ruolo del sindacato nel 2022,in tempi difficilissimi sia a livello economico che in politica internazionale?

Ci auguriamo che la CISL, con alle spalle la sua antica tradizione di autonomia, mantenga questa posizione ferma,ma dialogante.

Si può fare “politica buona” anche attraverso la mediazione sindacale. Il governo, in primis Giorgia Meloni, potrebbe, anzi dovrebbe cogliere seriamente questa occasione di confronto.

Forse quella centralità al momento perduta dalle forze politiche di ispirazione popolare cristiana potrebbe trovare un’ importante sponda proprio qui ed ora in ambito sociale.

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