ll coraggio di Franca Viola che cambió l’Italia

ll coraggio di Franca Viola che cambió l’Italia

C’è una data che segna uno spartiacque nella storia giuridica e civile del nostro Paese ed è il giorno in cui venne abrogato il delitto d’onore, esattamente 44 anni fa

Una norma che per decenni aveva legittimato l’idea aberrante che l’onore della famiglia potesse “ripararsi” con un matrimonio imposto, riparatore appunto, cancellando di fatto il reato di violenza sessuale.

Per comprendere fino in fondo la portata di quella immensa conquista, bisogna pronunciare un solo nome, quello di Franca Viola.

Era solo una ragazza di 17 anni, figlia di contadini di Alcamo, un piccolo paesino in provincia di Trapani, quando nel 1965 subì un sequestro, violenze e pressioni indicibili da parte di un giovane appartenente a una famiglia mafiosa

In un contesto in cui il silenzio era la regola, e il matrimonio riparatore rappresentava l’unica soluzione “accettata”, Franca fece qualcosa di impensabile: disse NO.

Rifiutò di sposare il suo aggressore, ribaltando una mentalità che vedeva nella vittima la depositaria della vergogna

Disse, con un coraggio che ancora oggi impressiona e scuote le coscienze, che l’onore lo perde chi compie il male, non chi lo subisce.

Le conseguenze furono durissime, la madre venne picchiata, il padre minacciato di morte, lei stessa fu additata, giudicata, persino derisa perché destinata, secondo i molti, a una solitudine eterna. Ma Franca resistette.

La sua ostinazione divenne simbolo. Il suo volto entrò nelle cronache e nella memoria collettiva

Quella scelta non fu solo personale. Fu politica, culturale, sociale. Con lei iniziò a incrinarsi il sistema che ancora proteggeva leggi medievali, come l’articolo 544 del codice penale che permetteva al colpevole di estinguere il reato di violenza sessuale se sposava la vittima.

E cosi, il Parlamento impiegò anni, forse troppi, ma la svolta arrivò nel 1981, quando finalmente il delitto d’onore venne cancellato dall’ordinamento. Io, nata nel 1973, ricordo ancora quella sera, avevo appena otto anni e ascoltai la notizia alla televisione.

Eravamo tutti a tavola, in tv andava il Tg1 delle ore 20.00 e mia madre, udita la notizia, sussultò di gioia. Per lei, donna di cultura, quella norma era un’aberrazione

Quel momento mi è rimasto impresso, perché in quel preciso istante capivo, seppure in modo inconsapevole, che la giustizia non è mai astratta, ma può cambiare la testa delle persone, entra nelle case, si intreccia con le nostre vite.

Oggi, a distanza di 44 anni da quella abrogazione, la lezione di Franca Viola rimane intatta, il coraggio di una sola persona può cambiare la storia di un Paese

Oggi Franca ha 77 anni, vive lontana dai riflettori, fedele alla sua idea che il suo gesto non fu eroismo, ma semplice dignità.

Grazie Franca.