Invitato speciale ed “attivista”

Invitato speciale ed “attivista”

Papa Francesco lo ha voluto all’Assemblea dei Vescovi come “invitato speciale”.

Parliamo di Luca Casarini, storico leader dei disobbedienti e del pianeta di quei no global che hanno sfilato contro il G8 di di Genova. Ora front man di Mediterranea, Ong fondata nel 2018, che continua a far salpare l’unica nave di soccorso marittimo battente bandiera italiana.

In un’intervista al quotidiano dei Vescovi italiani, in data 5 ottobre, Casarini diceva: “Nutrivo il desiderio di poter assistere a questo grande processo di ascolto dello Spirito, sia come cristiano, sia COME ATTIVISTA”.

Il giorno precedente Papa Bergoglio aveva ammonito tutti, immaginiamo anche i partecipanti al Sinodo: “Esso non è un raduno politico, non è un Parlamento, ma una convocazione nello Spirito; non un Parlamento polarizzato, ma un luogo di grazia e comunione”.

È di tutta evidenza che qualcuno, anche tra gli “invitati speciali” non ha capito bene dove si trova e perchè. Oppure, altra ipotesi, si tratta di un invito almeno inopportuno.

In mente avevamo un’altra Chiesa

Per capire al meglio da dove provenga e con quali motivazioni questo sedicente “vento nuovo”, ricorriamo ad un’altra intervista che, nel Luglio 2021, Don Vitaliano Della Sala, parroco in provincia di Avellino, durante il periodo genovese voce dei “no global” ed amico di Casarini, concede a Domani: “Io e la Chiesa si siamo recuperati insieme (…). Il periodo di Giovanni Paolo II non fu dei più felici per i sacerdoti ed i cattolici che la pensavano in modo diverso. Io, Don Andrea Gallo, le migliaia di cattolici che vennero alle manifestazioni di controvertice, non eravamo ben visti. Ci consideravano dei pericolosi estremisti. MA IN MENTE NOI AVEVAMO UN’ALTRA CHIESA. Un altro mondo è possibile, era lo slogan di quei giorni, noi aggiungevamo che un’altra Chiesa è possibile”.

Lasciarci trasformare anche noi

Terzo quadro esplicativo. Nell’Ottobre 2022, il Cardinale Claude Hollerich, Primate del Lussemburgo e Presidente della Commissione delle conferenze episcopali europee, rilascia una lunga intervista riportata dall’agenzia Vatican News. Il cardinale, amico personale di Casarini e dichiarato supporter di Mediterranea Saving Humans, dice: “Tutti noi dobbiamo domandarci cosa significhi essere cristiani oggi. Questa domanda è anche la cifra di questo pontificato: accettare l’inadeguatezza di una pastorale figlia di epoche ormai passate e ripensare la missione. Una scelta che ha IMPLICAZIONI TEOLOGICHE PESANTI E CORAGGIOSE”.

In un altro passaggio cruciale Hollerich aggiunge:”La nostra pastorale parla ad un uomo che non esiste più (…). Questo implica una grande apertura da parte nostra ed anche la disponibilità a lasciarci trasformare anche noi”.

Conclusione: non è solo un problema di inviti ufficiali ed abbracci, ma in gioco c’è il futuro stesso della Chiesa. E non ci sembra un dettaglio.

 

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