Inizio della Giunta GIANI II: Toscana da record tra vivibilità, sicurezza e nomine choc
Secondo il report annuale di ItaliaOggi sulla Qualità della Vita, la Toscana sembra brillare: nella classifica 2025 elaborata con Ital Communications e l’Università La Sapienza, Firenze si piazza al quarto posto tra le 107 province italiane, guadagnando quattro posizioni rispetto all’anno precedente
Questo dato viene spesso usato come vetrina per raccontare una regione vivibile, sicura e ricca di opportunità. Ma guardando più in profondità, non tutto ciò che luccica è oro.
Sotto la superficie di questi numeri favorevoli, esiste una realtà fatta di contraddizioni e problemi gravi: decrescita demografica, calo dei contribuenti, spesa sanitaria sempre più elevata malgrado la domanda crescente e una qualità dei servizi che, per molti, non è più soddisfacente. Ci sono dossier che non possono più essere rimandati: la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti restano aperti, i consorzi di bonifica costano caro ed è proprio in quelle zone che spesso si verificano alluvioni e straripamenti.
Le città si allagano con acquazzoni che ormai non sono più eventi straordinari, ma una sorta di normalità che mette in luce una rete infrastrutturale incapace di reggere alle nuove sfide climatiche
A tutto ciò si aggiunge un problema di legalità non secondario: infiltrazioni di criminalità organizzata in vari settori produttivi e una corruzione che torna alla ribalta. La filiera della moda, storicamente il motore tessile della regione, appare in crisi cronica, con posti di lavoro a rischio e poche prospettive di rilancio.
Nel frattempo, l’immigrazione irregolare pone nuove pressioni sul mercato dell’edilizia popolare, che sembra destinato sempre più a non Toscani, mentre molti giovani laureati – scoraggiati dalla mancanza di opportunità all’altezza delle loro competenze – scelgono di andare via
E non si può ignorare il problema della mobilità: i costi abitativi fuori controllo nel centro, soprattutto a Firenze, spingono molti a vivere lontano, costringendoli a pendolarismi pesanti su infrastrutture vecchie e fragili come la Fi-Pi-Li, già unica arteria di collegamento tra molte zone e sovraccarica. Progetti strategici, come quelli aeroportuali, sembrano bloccarsi nelle divisioni politiche interne, mentre le risorse regionali vacillano.
In mezzo a tutto questo, la seconda giunta regionale guidata da Giani ha scelto una vicepresidente giovane, che molti sperano possa portare nuovo slancio
È un’opportunità concreta, ma pesa il fatto che, finora, il suo curriculum politico non abbia brillato per esperienza o risultati. Le responsabilità che la attendono sono enormi, visto il numero e la gravità delle criticità.
In Toscana il contrasto è netto: da un lato il racconto della “qualità della vita” ben fotografato da ItaliaOggi, dall’altro la quotidianità di molti cittadini che vedono problemi strutturali irrisolti, a dispetto dei ranking positivi.
La speranza è che questo nuovo mandato non resti solo un esercizio di stile, ma si traduca in politiche concrete per affrontare le sfide reali
E che la giovane vicepresidente sappia farsi carico della responsabilità di guidare la Toscana fuori dalle sue contraddizioni, non solo con parole, ma con fatti.
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