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Home Firenze

Iniziamo a parlare di programmi di governo toscano?

di Barbara Felleca
9 Agosto 2025
In Firenze, Politica
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sanità toscana
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Iniziamo a parlare di programmi di governo toscano?

Gli estremismi, lo dico in partenza, non fanno parte del mio bagaglio culturale e politico, e non ho mai apprezzato slogan e populismo, soprattutto da parte di coloro che sono chiamati da sempre meno elettori a governare il Paese, le sue Regioni e le sue Città.

Ho sempre creduto nella Politica come l’arte del buon governo, e per questo una parte della mia vita è stata dedicata all’impegno politico attivo, con onestà e fermezza, consapevole che il compromesso e la mediazione sono doti necessarie nella vita di tutti i giorni di ognuno di noi, figuriamoci in politica, dove coesistono mondi e satelliti diversi

Ma è davvero possibile, per il centrosinistra di nuova elaborazione, mixare riformisti, grillini, e sinistra ecologista, in un’alleanza di governo sui territori?

In Toscana, in particolare, questioni da sempre spinose come, ad esempio, l’ampliamento aeroporto di Peretola, le infrastrutture, il ciclo dei rifiuti e la costruzione di impianti per abbattere le tariffe ai toscani, saranno già oggetto di politiche condivise o si sceglierà di infilare la polvere sotto il tappeto, e vedere come va, strada facendo, il tanto atteso campo largo?

Ed il campo largo, in Toscana, si potrebbe pure fare alle prossime elezioni regionali, visto che poco più di 1500 iscritti al Movimento 5 Stelle hanno dato il via libera per “verificare se vi siano le condizioni per prendere parte alla coalizione promossa dal Partito democratico in contrapposizione alla coalizione di centro destra”, e chissà se basterà il voto dei 1500 speranzosi a chiudere il cerchio della sacra alleanza contro il centro destra toscano.

Fuori da slogan e populismo, proviamo a fare qualche considerazione di merito, su quel che c’è e su quel che ci aspetta:

1) I 5 Stelle hanno anche in casa loro un reale problema di partecipazione, poiché, dati alla mano, su un totale di 5.202 aventi diritto al voto, hanno partecipato alla consultazione on line in 2.658, e di questi, 1.030 hanno detto no all’alleanza con il PD certificando che ha ragione Conte quando dice che il Movimento toscano è dilaniato;

2) Quella maggioranza di 1.538 grillini che ieri si è espressa, non ha votato, badate bene, il via libera al campo largo, tout court, se è vero come è scritto nel quesito, che le condizioni per stare nel campo largo andranno verificate;

3) I 5 Stelle si siederanno al tavolo del candidato Governatore Giani (incoronato dal PD a qualche mese dal voto regionale e non senza qualche mal di pancia) e dovranno chiudere un accordo scritto sui temi rilevanti per il Movimento: il NO all’ampliamento dell’aeroporto di Peretola secondo lo schema attuale, il NO a Basi NATO, e, udite udite, il reddito di cittadinanza regionale.

E se anche l’abilissimo Eugenio Giani, politico consumato e di razza, che ha attraversato la prima, la seconda, ed anche la terza Repubblica, non riuscisse a digerire proprio tutto? Se non dovesse chiudersi un accordo scritto sui temi (perché davvero il tema del reddito di cittadinanza regionale fa venire l’orticaria a quel che resta del povero riformista), che ne sarà della sacra alleanza votata da 1500 grillini?

Si sceglierà di annacquare tutto per presentarsi comunque uniti agli elettori toscani, consapevoli che è più semplice raggiungere il quorum quando si fa parte di una coalizione, anziché andare da soli (e dal 3% al 5% c’è differenza, in tempi di magra e di astensionismo imperante…)?

Cari elettori toscani, scegliete, votate, non sulla ideologia o sui simboli, ma sui programmi concreti, perché tra pochi mesi andrà al voto una Regione che, certamente, come dice il “nostro” Eugenio, è ovunque bella, ma è anche a rischio per quanto riguarda la tenuta occupazionale e produttiva, se è vero, come è vero, che in Toscana sono cresciute vertiginosamente le ore di Cassa Integrazione, e la crisi investe i settori della moda, della metalmeccanica, del commercio al dettaglio e chissà che ne sarà dell’export, con i dazi americani all’orizzonte; una Regione dove anche l’ombrellone in estate diventa una chimera anche per quel ceto medio che, in campagna elettorale, nessuno prende in considerazione e che è oggi schiacciato dalla crisi e dall’inflazione (per non parlare delle povere libere professioni)

Un piccolo suggerimento, non richiesto, alle due coalizioni che si fronteggeranno: consegnate all’elettore un programma di governo per la Toscana 2025 serio e credibile, che affronti i nodi strutturali, perché, francamente, non vorremmo essere tutti destinatari di ammortizzatori sociali e misure a sostegno del reddito che manderanno a picco i bilanci e che saranno le nuove generazioni a pagare, con lauti interessi.

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Tags: EUGENIO GIANIMOVIMENTO 5 STELLEPDPRIMO PIANOREGIONE TOSCANA
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