Infortuni in pausa caffè? Nessuna copertura dall’Inail.

Solo una copertura personale, professionale ed extraprofessionale, contro gli infortuni può aiutare; la Cassazione nega l'indennizzo Inail

infortuni

Infortuni al bar? Problemi tuoi! In sintesi, questo è quanto sancito dalla sentenza 32473/2021 della Cassazione.

Il casus belli

Rosanna B., nel lontano Luglio 2010 (PS non c’è nessun errore di battitura! Ci sono voluti 11 anni per un verdetto definitivo!!!) si recava, autorizzata dal datore di lavoro, a prendere il caffè nel bar accanto. Dopo una caduta accidentale nel percorso, l’impiegata della Procura di Firenze si infortunava al polso. Sicura di trovare la comprensione dell’INAIL per la derivante invalidità del 10%, avviava le pratiche per l’indennizzo.

Tribunale e Corte di Appello condividevano la sua teoria del nesso eziologico tra pausa caffè ed attività lavorativa. Il datore di lavoro, mancando un punto ristoro all’interno dell’ufficio, aveva concesso l’onoranza del rito “caffè al banco”. Tutto perfettamente in regola!

La Cassazione, tuttavia, notizia di questi giorni, ha sovvertito il verdetto. La definitiva sentenza non riconosce alla vittima in questione alcun indennizzo!

“L’infortunio avveniva al di fuori dello spazio-tempo lavorativo; la scelta dell’impiegata di esporsi ai rischi della pericolosissima pausa caffè era arbitraria! Cupidigia ed impazienza muovevano l’ardita, che, ingorda, si esponeva al rischio!” Queste le motivazioni addotte dal giudice intollerante, che irrevocabile ha distrutto ogni speranza di risarcimento.

Tra l’altro, si sono aggiunte alla condanna della malcapitata anche 5.300€ di spese legali e di giustizia. Come si dice nella città di Dante, “becca e bastonata”!!!

Una polizza infortuni sarebbe tornata utile?

Si certamente, purché con estensione alle attività extra-professionali! E’ ormai prassi diffusa assicurarsi dal rischio di un accadimento imprevedibile. Non solo durante l’attività lavorativa, ma soprattutto nel quotidiano.

I dati ISTAT parlano di oltre tre milioni di incidenti domestici nel corso del 2020. Annus horribilis, anche per via della forzata permanenza tra le mura casalinghe. Gli anziani la categoria più a rischio, soprattutto per la rilevanza delle conseguenze; ma anche donne e bambini. Nessuno sembra sottrarsi ai pericoli di quello che dovrebbe essere un luogo di protezione e sicurezza.

 

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