Inflazione: lo specchio della nostra realtà

Analizziamo il concetto di inflazione. Un famosissimo economista di Harvard, Neil Ferguson, usa dire spesso che il mondo finanziario rispecchia oltre la nostra bellezza anche i nostri difetti.

Spesso associa questa affermazione al fatto che l’industria finanziaria crea prodotti finanziari più o meno complessi a seconda degli input che noi, o come Stato, o come cittadini o come imprese, ci mettiamo dentro. I venditori di prodotti finanziari direbbero per soddisfare i bisogni, secondo una scala complessa di valori. Più bassi sono questi meno complessi sono i prodotti finanziari. E viceversa.

Alla domanda quanti siano i prodotti finanziari disponibili risponderei in questo modo: “non lo so… dipende” dai bisogni da soddisfare e da quanto questi siano complessi.

I cittadini sono divisi in due categorie: quelli che hanno bisogno di protezione e quelli che hanno bisogni di investimenti.

E l’inflazione che gioco gioca con i nostri bisogni? Con la nostra bellezza e con i nostri difetti?

Guardiamo un po’ l’andamento storico dell’inflazione:

Fonte: inlfation.eu

In sostanza una situazione così “comoda” con bassi tassi d’interesse e bassa inflazione entro il due per cento stabile non può certo preoccuparci.

Quello che preoccupa sono i rialzi del prezzo del Petrolio e quindi il ribaltamento dei rialzi sui settori concatenati al mercato petrolifero. Lì c’è inflazione. A livello mondiale invece l’inflazione si pone in questi termini:

Fonte: FirstOnLine

Per avere quindi un quadro completo di ciò che ci preoccupa è il costo del petrolio e dei suoi derivati e come questo possa influenzare il PIL mondiale. Diamo un occhio ai grafici:

Fonte: ilSole24Ore

Il costo del petrolio è ai minimi del 2016, in rialzo abbiamo detto.

Vediamo il pil:

Fonte: OECD

Il Pil World è previsto in crescita al 5%, con l’area Euro al 5,1% ed il G20 al 5,7%. Gran Bretagna Post Brexit al 7,6%, China ed India sopra l’8%. Chi scommetterà contro questi paesi è destinato a perdere.

Fonte: corriere.it

Anche se da fonte diversa, la crescita del Pil Mondiale viene confermata da tutti i dati che vengono pubblicati. Vediamo gli effetti del prezzo del petrolio, come esempio per capire cosa influenza l’inflazione generata da questo comparto energetico:

Fonte: Bull&Bears

L’inflazione da petrolio può influenzare i mercati finanziari. I voli in aeroplano ovviamente costano di più se il petrolio aumenta. Con i vaccini e con la ripresa economica in attuazione i corsi azionari delle società che operano nel settore aereo sono forse destinati a crescere perché nei loro fatturati i biglietti sconteranno l’aumento del costo del petrolio. E quindi al di là dei problemi di indebitamento, i corsi ne dovrebbero beneficiare. Il grafico fa intuire come l’aspettativa sia per un notevole incremento dei flussi aeri nel prossimo futuro. Aerei più veloci, più confortevoli e meno inquinanti. E sempre meno dipendenti dal petrolio.

A questo punto, chi ha paura dell’inflazione che sale e che farà rialzare i tassi d’interesse (negativi)? Chi ha titoli a tasso fisso, chi riscuote salari senza meccanismi di crescita, e rentiers in generale. Ma il mercato finanziario oltre che riflettere i nostri difetti riflette pure la nostra bellezza e con un bel volo verso una meta piacevole, tutto assume un contorno diverso.

 

Leggi anche: Draghi, Recovery Plan e la possibilità McKinsey

www.facebook.com/adhocnewsitalia

www.youtube.com/adhoc

Tweet di ‎@adhoc_news

SEGUICI SU GOOGLE NEWS: NEWS.GOOGLE.IT

Exit mobile version