Incendi in Sicilia, ecomafie e pannelli solari

La svolta cosiddetta green nasconde insidie e storture, tutto a beneficio della criminalità

Ecomafie

Eolico e fotovoltaico, nel silenzio della politica, stanno distruggendo il Paesaggio siciliano, e portando indubbio vantaggio delle ecomafie.

Lo affermano in molti, tra cui Vittorio Sgarbi.

La cosiddetta “energia pulita” è, come dimostrano molte inchieste in corso, il nuovo affare delle cosiddette ecomafie.

La longa manus mafiosa

Dove ci sono occasioni di guadagno facile e commistione tra criminalità e politica, in terra siciliana ma anche in tutto il territorio nazionale, c’è mafia. Purtroppo questa è l’equazione che perdura da secoli.

Il discorso non cambia in tema di transizione ecologica ed energie rinnovabili.

Neppure tali argomenti, di cui ci si riempie, spesso a sproposito, la bocca, sono esenti da infiltrazioni della criminalità organizzata.

Nelle mani delle cosche divengono storture per piegare il territorio alle logiche economiche di pochi.

Ci sarebbe il business del fotovoltaico a terra  dietro gli incendi in Sicilia secondo molti.

Siamo di fronte ad un progetto criminale che sta distruggendo tutta la Sicilia. Non è possibile assistere a questa devastazione continua che evidentemente nasconde interessi“.

Lo afferma Coldiretti Sicilia rilevando come oltre 1.000 incendi da gennaio costituiscano “una situazione incancrenita“.

I pannelli solari mangia suolo

La Coldiretti è chiara nel commentare le indiscrezioni sulle indagini in corso sugli incendi in Sicilia, dalle quali sembrano pure emergere pressioni per la cessione dei terreni da destinare ad impianti fotovoltaici.

Coldiretti Giovani Impresa ha lanciato negli uffici della Coldiretti in tutta Italia la petizione a tutela del suolo agricolo siciliano.

Si chiede alle istituzioni di investire nelle fonti alternative di energia senza dimenticare il ruolo fondamentale dell’agricoltura e la bellezza unica dei nostri territori

Territori che andrebbero compromessi senza una programmazione razionale degli impianti fotovoltaici a terra.

Tanti, troppi territori sono stati stravolti per fare largo a distese di pannelli solari o stuoli di pale eoliche. Anche in Toscana in verità, soprattutto nel Pisano e nell’entroterra livornese.

Impianti che deturpano le campagne e sottraggano terreno alle biodiversità.

I giovani agricoltori della Coldiretti propongono che le Regioni e gli enti locali identifichino aree da bonificare, terreni abbandonati, zone industriali obsolete e i tetti delle strutture produttive anche agricole.

Quei luoghi sarebbero idonei all’installazione del fotovoltaico per la corretta produzione di energia da fonti rinnovabili.

Il consumo di suolo agricolo destinato al fotovoltaico a terra – afferma Coldiretti Giovani Impresa – minaccia il futuro alle nuove generazioni di agricoltori, per il tornaconto del legame politica-ecomafie.

Come giovani agricoltori, sosteniamo e promuoviamo ogni giorno l’innovazione tecnologica sostenibile, ma destinando i suoli agricoli al fotovoltaico accelereremo la perdita di biodiversità unica del nostro Paese” spiega la leader del giovani agricoltori di Coldiretti Veronica Barbati.

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