In Ucraina serve la pace

Zelensky non può vincere

In Ucraina serve la pace. Non è una questione di giustizia, o di ingiustizia. Davanti a ipotetiche conseguenze catastrofiche, è dovere far prevalere la ragione ed evitare tragedie ancora peggiori.

I militari

Lo stesso Capo di Stato Maggiore della difesa Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone ha dichiarato in una recente intervista al Secolo XIX
“Sono sempre dell’idea che una soluzione militare non si possa trovare. Né gli uni, i russi, riusciranno mai a disarcionare la leadership ucraina, né gli ucraini potranno riuscire a riconquistare tutti i territori che sono stati invasi dalla Russia.

Questo è un dato che rimane costante nel tempo. Sicuramente non possiamo permetterci un altro conflitto “congelato” nel cuore dell’Europa”.

Ma non si tratta dell’unico autorevole militare a parlare in questo modo.
Simili a lui anche le parole di un altro importante stratega italiano. Il generale di corpo d’armata Marco Bertolini, Ex Capo di Stato Maggiore del Comando ISAF in Afghanistan, è sulla stessa linea sul giornale L’Identità.

“Non credo che l’Ucraina possa vincere a meno di un intervento diretto della NATO, non limitato la fornitura di armi ed intelligence, cosa che va avanti da molto prima del 24 febbraio scorso. A meno di una guerra aperta Russia – Nato, non credo che Zelensky abbia chances. In questo caso, però, sarebbe difficile una conclusione del conflitto per sconfitta della Russia che, trattandosi di una potenza nucleare, si sentirebbe giustificata a dare il via ad un escalation che ci coinvolgerebbe tutti”. Sono state le sue esatte parole.

Ma l’autorevole generale dei paracadutisti ha anche sottolineato, sempre nella stessa intervista, una cosa non meno importante riguardo alla Cina: “È parte in causa perché non è nel suo interesse l’impoverimento dell’Europa alla quale punta con la sua via della seta e, al tempo stesso, non può che temere una sconfitta della Russia che la indebolirebbe nel suo braccio di ferro con gli Usa per Taiwan”.

Dunque la Cina vuole per forza di cose che la Russia non perda. È disposta a trattare, ma non a vedere Putin sconfitto.

Trattare a volte è vincere

Se non può esserci una vittoria militare, ci può essere comunque una trattativa politica che consenta all’Ucraina di mantenere la propria sovranita’. Talleyrand dovrebbe essere un esempio da cui trarre ispirazione.

Lui nella peggiore sconfitta, al Congresso di Vienna seppe cogliere il vantaggio che una politica lungimirante può fare anche nelle condizioni più critiche. Il suo esempio dovrebbe essere un’ispirazione per gli odierni governanti dell’Occidente.

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