Imbrattata la statua di Montanelli a Milano

I Sentinelli che ne avevano chiesto la rimozione: "Sara' stato qualcuno di destra"

La statua di Montanelli ai giardini di Palestro a Milano non ha pace.

Solo di pochi giorni fa la polemica richiesta di Sentinelli ed Arci di rimuoverla, accolta con favore da esponenti del Pd locale. Ma Sala aveva detto di no.

Il motivo? Il passato coloniale di Indro, con relativa convivenza con una Madama minorenne, come era uso dell’epoca.

Ieri l’imbrattamento

Sono scattate le indagini della Digos sul gesto compiuto ieri sera a Milano e non ancora rivendicato.

Era già successo: l’8 marzo 2019 la vernice versata fu rosa.

Vernice rossa quella che si vede oggi invece sulla statua che immortala Indro Montanelli all’interno dei giardini di via Palestro, a lui dedicati.

Almeno cinque barattoli di vernice di colore rosso. Vernice utilizzata per cospargere la statua di Indro Montanelli e farla colare sulla testa, sul busto, sugli arti come sangue.

E due bombolette di spray di colore nero, usate per vergare una prima scritta: “Razzista”, sentenzia la prima riga. “Stupratore”, aggiunge la seconda.

La storia del matrimonio in Eritrea. Il madamato

Per quanto riguarda la “sposa” del giornalista, fu lui stesso nella sua rubrica La stanza di Montanelli del 2000 a raccontare che la ragazzina, lì chiamata  Destà (altrove conosciuta come Fatima) era stata comprata dal suo “sciumbasci” (maresciallo delle truppe italiane) Gabér Hishial e pagata al padre la somma di 350 lire.

Montanelli all’epoca era un giovane sottotenente di complemento del Regio esercito.

Il madamato, relazione temporanea tra un cittadino italiano e una donna nativa, fu poi proibito nel 1937, peraltro per motivi puramente razziali e non morali (per preservare la “purezza della razza italiana”).

Sembra che la ragazza sia stata poi ceduta al generale Alessandro Pirzio Biroli, che la inserì nel suo harem e che abbia poi sposato un militare eritreo che era stato agli ordini di Montanelli.

Il giornalista raccontò di aver rivisto Destà e suo marito nel 1952: la donna aveva avuto tre figli, di cui uno chiamato Indro.

Non sarebbe stato però frutto della relazione con Montanelli, in quanto nato 20 mesi dopo il suo rimpatrio in Italia.

Le parole di condanna 

Tra le immediate condanne, arriva quella del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana: “Proprio non ci siamo. L’odio, la cattiveria e l’astio sono sempre più dominanti sul confronto civile e democratico. C’è da preoccuparsi seriamente”.

Sarà stato qualcuno di destra

I Sentinelli, perlomeno mandanti morali del gesto, avendo chiesto la rimozione la statua, provano a sfilarsi, con risultati tragicamente comici.

Il portavoce Luca Paladini precisa: “Noi abbiamo sollevato un discorso alla luce del sole, perché si innescasse una discussione pubblica su Montanelli, rivolgendoci al sindaco. È evidente che non siamo noi ad agire in questo modo. Per quanto ne sappiamo noi, potrebbe essere stato chiunque, anche qualcuno di destra”.

 

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