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Home Politica

Ilaria Salis: contro il Governo, tranne che chiedere subito il suo aiuto

di Niccolò Nesi
23 Settembre 2025
In Politica
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ilaria salis
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Ilaria Salis torna a fare parlare di sé. E ovviamente lo fa nel modo a cui è più avvezza: piangendo come un bambino di 4 anni che si sbuccia un ginocchino e chiedendo aiuto a chi prima aveva coperto di insulti.

La sua storia è stata raccontata in vari modi. Pieni di colori e unicorni, a sentire una certa stampa e i suoi amichetti di sinistra ed estrema sinistra.

Nel febbraio 2023, dopo essere partita da Milano (probabilmente da una casa occupata abusivamente) si dirige in quel di Budapest dove, assieme ad altri intellettuali di visioni moderate, si diverte a pestare come uva a settembre, tre militanti di destra che manifestavano in Ungheria.

Il problema nasce che in Ungheria hanno meno, molto meno, senso dell’umorismo che in Italia. E più che altro: ti arrestano, ti portano a giudizio e ti condannano. Proprio brutti questi ungheresi. Il caso vuole che, secondo la legge del Paese, quando vieni portato in tribunale a giudizio, devi essere costretta da manette a mani e piedi. Persone terribili questi ungheresi.

In Italia ci hanno voluto far credere che questo fosse un trattamento dedicato solo alla povera Salis. Invece è così per tutti. Ci sono le leggi, le fanno rispettare. Punto. Semplice. Puoi essere d’accordo o meno col loro modo di trattare gli “in attesa di giudizio”. Se non vuoi che questo trattamento non venga adottato alla tua persona hai due alternative: o non vai in Ungheria o, se proprio ci vuoi andare, non delinqui e quindi non ti arrestano. Io sono stato a Budapest. Città meravigliosa. Mai avuto problemi con la legge: forse perché non l’ho infranta? Chissà.

La nostra (anzi, mia no di certo) Salis ha invece cercato la terza via, come spesso fanno i suoi sodali: piangere e urlare l’ossessione del pericolo fascista. Per citare Ricky Tognazzi in Caruso Pascoski: due palle dottore, due palle.

La scappatoia delle europee

Ma gli ungheresi sono persone concrete: non si sono lasciati commuovere dalle lacrime (di coccodrillo) della tapina e ferri a mani e piedi, sono andati giustamente avanti per la loro strada. Ed ecco il colpo di genio! La fantasia che ha sempre contraddistinto l’italico popolo.

La candidiamo alle elezioni europee. Se viene eletta, si spariglia il tavolo e si becca l’immunità. E qui arrivano non uno, ma ben due principi azzurri. Anzi verdi: Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, leader indiscussi di Alleanza Verdi e Sinistra. Due personaggi curiosi e armati di tanta buona volontà, ma evidentemente di poca dimestichezza legale.

Come possono essi, paladini del vuoto cosmico e delle utopie (non quelle di Tommaso Moro, troppo sofisticate), lasciarsi sfuggire l’occasione di candidare una condannata a rappresentare l’Italia in Europa? E poi fanno le barzellette sugli italiani!

Il problema è che oltre a loro due, ci sono stati altri 180.000 cristiani che l’hanno votata. E poi si dice che la gente non vota con la propria testa…

Bum! La Salis è Europarlamentare. No: non è una barzelletta né un romanzo del grottesco. È la squallida realtà.

Menomale c’è chi conosce la legge

Poi arriva qualcuno che, testi di legge e di procedura alla mano, si accorge che qualcosa non torna. L’immunità parlamentare vale solo per ciò che viene commesso durante il periodo di carica. Se hai violato la legge prima di essere europarlamentare beh, fondamentalmente sono solo fatti tuoi.

Ed ecco che lo spettro della revoca dell’immunità, da prima si manifesta, e poi si fa sempre più concreto. Alla Salis a questo punto viene meno il terreno sotto i piedi. E il suono delle catene che si chiudono attorno a mani e piedi, si fa molto insistente.

Ancora lacrime

Alla nostra eroina (che se la conosci, la eviti) non rimane altro che fare quello che le riesce meglio: piangere. In Ungheria non mi riconoscono un processo equo (non è vero: ti riconoscono che sei una delinquente che pesta la gente che la pensa diversamente da te) e quindi voglio essere giudicata in Italia. Giorgia Meloni aiutami tu.

Ma come? Prima sputi veleno sul Governo italiano di fascisti e poi chiedi aiuto alla Meloni e Nordio? Ma non ti vergogni nemmeno un po’?

Prova, una volta nella tua vita, ad assumerti delle responsabilità per azioni che hai compiuto. Cresci, santa pace! Non puoi sempre aspettarti che ci sia qualcuno che ti pulisce il moccio dal naso.

Ilaria Salis! In Ungheria ci sei andata perché volevi andarci tu. Alla manifestazione dell’estrema destra, ci sei andata perché hai deciso di pestare i partecipanti. Ti hanno arrestata, e ti giudicheranno come giusto in Ungheria. E se ti metteranno in carcere, come prevede il loro ordinamento giuridico, mi viene in mente Simone Inzaghi: spiaze!

Ma anche no.

 

 

Leggi anche: Toscana, terra di santi, poeti e coalizioni complicate

 

Tags: ILARIA SALISIMMUNITAIN EVIDENZAPROCESSO
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