Il verdetto della moneta

prestito

Un giorno un amico imprenditore mi ha chiesto un prestito. Gli ho detto che non era in regola con Basilea. Apriti cielo. Oggi un imprenditore che chiede un prestito non solo deve essere in regola con Basilea, ma anche compliance.

Siamo nel mondo microeconomico. La somma di tutti i prestiti richiesti dalle imprese alle banche, che seguono le regole di Basilea e sono diciamo anche compliance, fa il totale dei prestiti ricevuti dal settore imprese, un dato macroeconomico.

Il piccolo imprenditore soggiace dunque a regole del gioco decise a livello centrale per ottenere un prestito. In materia bancaria l’UE sembra bicefala con la Banca Centrale Europea ECB e con l’Autorità Bancaria Europea EBA. Ed al centro, a seconda delle dinamiche dei prestiti, ad esempio del loro tasso di default, si decide quali regole devono avere i banchieri per concedere i prestiti.

È un percorso lineare, pare. Vale lo stesso se al centro del potere decisionale si vuole decidere che politica monetaria attuare. Si guarda come crescono l’inflazione e la crescita degli aggregati monetari M1 M2 ed M3. In sostanza se si crea e come cresce la nuova moneta, depositi monetari, carte di credito. Più inflazione più moneta.

In crescita economica si aumentano i tassi di interesse

Una volta stabilito che siamo in crescita economica perché il livello dei prezzi dei beni sale, nel caso della odierna situazione economica a tassi d’interesse neutri o negativi, la BCE, cioè il centro di decisione delle politiche monetarie, aumenterà i tassi d’interesse per allinearli alla nuova inflazione in una sorta di trade off che lega la crescita al costo del denaro.

Per il singolo, l’imprenditore o la persona fisica, il potere di acquisto della sua disponibilità di moneta cambia se a fine mese o nella sua quotidianità si modifica la capacità di spesa o di risparmio. Per l’economista se varia il potere reale di acquisto della moneta rispetto al suo valore nominale in un arco di tempo ben preciso, varia il tasso reale rispetto al tasso nominale (facciale) dei titoli o del tasso d’interesse sic et simpliceter.

Il potere di acquisto

Quindi se a livello individuale, il singolo o l’impresa, diciamo perde potere di acquisto, non è detto che a livello macro tale potere sia scalfito, anzi, può pure essere incrementato. Dipende tutto da cosa si va a misurare per determinare la variazione del potere di acquisto. Dipende dalla consistenza del paniere di beni per i quali si misura statisticamente la variazione di prezzo nel tempo.

Il paniere è un elenco di beni e servizi, divisi per categoria merceologica, che rappresentano quelli prevalentemente acquistati dal complesso delle famiglie. Le categorie merceologiche misurate riguardano sia i beni mobili che immobili. Sono suddivise in prodotti alimentari e bevande analcoliche, bevande alcoliche e tabacchi; abbigliamento e calzature, abitazione acqua elettricità e combustibili, mobili articoli e servizi per la casa. Servizi sanitari per la salute, trasporti, comunicazione ricreazione spettacoli e cultura, istruzione, servizi ricettivi e ristorazione, altri beni e servizi.

È ovvio che essendo moltissimi i beni per i quali viene registrata la variazione dei prezzi nel tempo, il valore reale della moneta rispetto al suo valore nominale cambi di conseguenza. E qui viene il punto fondamentale.

Se la moneta ha un valore reale, se ha un costo detenerla che si chiama inflazione, quando il suo valore cambia in positivo l’economia in generale cresce. Quindi il prodotto interno lordo cresce. Crescono le entrate tributarie, quindi c’è da augurarsi la crescita dell’inflazione nel tempo perché porta anche la crescita dei posti di lavoro. Ovviamente sempre tenuta sotto controllo, perché vuol dire maggiori spese ed un maggior consumo di contante per comprare beni e servizi. Se poi vi fosse anche la stabilità della spesa pubblica si potrebbe perfino pensare che si possano realizzare avanzi primari e rimborsare anticipatamente debiti pubblici.

La crescita è la ricetta a tutti i mali.

Eccolo il mio piccolo imprenditore che, in un paese con una economia in crescita, mi chiede un piccolo prestito. Rispetti le regole di Basilea? No. Niente prestito.

In sostanza succederà a breve questa situazione. Alta crescita, poco credito al sistema. Un controsenso che la UE dovrebbe iniziare a regolare, perché altrimenti la crescita della moneta sancirà un verdetto per le piccole e medie imprese. E verranno poste fuorigioco dalle imprese europee, d’oltremanica, d’oltreoceano e dai paesi emergenti. Parecchie imprese. La moneta è un giudice che esprime verdetti inappellabili.

 

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