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Home Cultura

IL VALORE UNIVERSALE DELLA STORIA CONTRO OGNI CANCEL CULTURE

di Kishore Bombaci
12 Giugno 2025
In Cultura
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occeidente
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IL VALORE UNIVERSALE DELLA STORIA CONTRO OGNI CANCEL CULTURE

La Storia, secondo la tradizionale teoria storicista, è il luogo in cui il Trascendente Razionale si manifesta nel mondo secondo una logica progressione ben precisa.

Essa, dunque, non è una serie più o meno causale o, all’opposto, casuale di fatti isolati, di avvenimenti e personaggi, la cui intersezione congiunturale dà luogo a eventi importanti per il genere umano

Se appare come caotica, essa invece è intrinsecamente espressione di un ordine razionale che possiede una propria ragion d’essere. Il compito dell’uomo è quello di ricercare questo ordine nell’apparente caos per restituire a se stesso la propria naturale essenza. Se ciò non avviene, l’individuo sarà solo una macchina.

Si pensi alla concezione storicistica di Herder, o di Hegel ,o ancora a Giambattista Vico. Si pensi, persino a Marx, il quale pur spogliando la Storia del suo elemento trascendentale, ne fa un’evoluzione dialettica di condizioni materiali mediante la lotta delle classi sociali che le rappresentano, fino alla “dittatura del proletariato”, vera e propria meta finale dello sviluppo storico e sociale dell’uomo

Si pensi, all’opposto, a Francis Fukuyama, il quale riteneva che con la sconfitta del comunismo, si sarebbe giunti alla fine della Storia, attraverso l’estensione del liberalismo economico e democratico a tutto il mondo.

Ambedue, avevano torto. La storia prosegue di sentenza in sentenza e misura la capacità di adattamento dell’essere umano. Un adattamento che non è solo materiale e biologico, ma che è prima di tutto spirituale. In assenza dello Spirito l’uomo non ci costruisce e la Storia perde di senso.

Ecco perché assieme alla storia, la cultura, quale materializzazione dell’elemento spirituale tradotto in sostanza visibile, costituisce il punto cardinale dell’evoluzione umana.

In altre parole, l’evoluzione dell’uomo passa attraverso l’evoluzione culturale, che poi, altro non è che la declinazione di quei valori trascendenti di cui ci parlano i Romantici ottocenteschi, che si incarnano in grandi personalità geniali, in grado di concorrere, ciascuno nel proprio campo, al bene e al progresso dell’Umanità

Una progressione culturale che è sempre dialettica, e quasi mai lineare, ma che proprio in questo attrito reciproco di idee, di istanze, di visioni, consente la nascita del fuoco dell’evoluzione e dell’illuminazione. In fondo ogni fase dell’evoluzione umana nasce dalla necessità di superare la precedente, di cui tuttavia rimane inesorabilmente tributaria.

La cultura progredisce o per contrapposizione o per evoluzione del passato

Per questo, siamo “nani sulle spalle dei giganti”. Ciò che noi possiamo fare, vedere, osservare dipende non dalle nostre abilità, ma dalla grandezza di chi ci ha preceduto, e ci ha fornito gli strumenti per andare lontano con lo sguardo e col pensiero. Questa catena evolutiva è la Tradizione e costituisce l’essenza dell’essere umano che da individuo si fa Persona. Il passaggio è dato dalla presa di coscienza di essere parte di qualcosa che esisteva prima del singolo, e che continuerà a esistere dopo la morte del singolo.

Ecco la bellezza di un percorso in cui è possibile offrire un contributo a una causa che supera se stessi e proietta la vita umana in un futuro senza fine

Elemento simbolico di tutto ciò, sono le cattedrali medioevali. Nella cattedrale si risveglia il nostro senso verticale, la tensione verso la Metafisica che dà senso alla costruzione, ma al contempo si risveglia anche l’orizzontale diacronica per cui, chi iniziava la costruzione del tempio sapeva che probabilmente non ne avrebbe visto la fine.

Ma il senso dell’esistenza era dato dal contribuire a edificare qualcosa che sarebbe durato nel tempo e avrebbe servito le generazioni future in una linea di continuità che unisce l’infinito passato all’infinito futuro passando per l’eterno presente immortalato nel “qui e ora” .

L’arte in questo senso lasciava emergere un concetto di bellezza che non si esauriva nell’estetica ma diveniva valore politico

Storia, cultura, e bellezza sono, dunque, in Occidente, concetti intrinsecamente connessi che hanno contribuito a costruire un’identità inalienabile dell’homo occidentalis. Invero, seppur secondo altri canoni, potremmo dire che simili archetipi abbiano contribuito anche a Oriente a costruire un’identità che ancora oggi permane in vita.

E allora, se tutto questo è vero, pensare di potersi disfare del passato mediante la negazione dello stesso a vantaggio di categorie sociologiche o, più spesso ideologiche, rappresenta uno stupro dell’essenza umana del nostro vivere

Significa pensare di poter interpretare il passato con le categorie dell’oggi, perdendo quel che Gadamer chiamava il senso storico. In ultima analisi, significa cercare di interrompere un flusso che ha generato consapevolezza e identità a una comunità nel tempo e nello spazio.

Nelle tentazioni cancel culture molto in voga oggi, si pensa di poter eliminare il passato non compatibile con le nuove ideologie, selezionando della storia solo ciò che piace

Al supermercato dell’ideologia, i nuovi stregoni del progressismo liberal, vendono l’illusione di poter creare un punto zero. In una forma di ibridazione che ricorda molto il romanzo Frankeinstein, si illudono di costruire l’uomo in laboratorio. Un essere privo di identità, di memoria e di vita, che meccanicamente riproduce le sembianze dell’uomo, aspirando a prenderne il posto.

In tale smaccata opera di ingegneria sociale, si riflette una criminale arroganza, tipica di chi si ritiene sovrano ab-solutus

Cioè di colui il quale pensa di potersi svincolare da ogni regola per creare da sé il proprio destino. È l’illusione dell’uomo autosufficiente, ben diversa dalla grandezza dell’Umanesimo che trae la propria forza dalla continua capacità dell’uomo di connettersi con l’universale e il trascendente svincolandosi dai dogmi.

Coloro i quali si fanno portatori delle istanze della cancel culture in realtà vogliono tornare alla tirannia del dogma che non conosce opposizione, che squalifica il confronto e che si fa totalitaria nella deriva cultura ben espressa da Orwell e da Huxley

In questo tentato crimine, tuttavia, si intravedono le tracce di una abissale ingenuità e ignoranza , che consegnerà questi sciagurati alle prigioni del vizio di hybris e farà loro bruciare le ali al sole della Sapienza.

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Tags: CANCEL CULTUREIN EVIDENZAPOLITICAMENTE CORRETTORADICAL CHICWOKE
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