IL TABÙ, NEMICO O AMICO DELLA DIGNITÀ UMANA?
Sono tante le manifestazioni del mondo transfemminista e arcobaleno che dichiarano di avere come obbiettivo quello di “abbattere i tabù”.
Ma quali sono oggi i tabú presenti nella nostra società occidentale e quali sarebbero le conseguenze della loro completa eliminazione?
Per tabù si intende una interdizione sacrale, quindi possiamo subito comprendere che ci stiamo avventurando in un ambito sacro e pertanto strettamente legato a valori, quali pudore, riservatezza e moderazione, fedeli custodi della dignità umana.
L’essere umano infatti è costituto da corpo e spirito e sebbene questo non piaccia alla cultura attuale, puramente materialistica, tutti noi dobbiamo fare i conti con questa realtà del nostro essere, diviso tra ciò che è tangibile e ciò che invece non lo è
Il corpo è sacro in quanto contenitore dell’anima, non tanto per la bellezza esteriore ma per il mistero che risiede nel profondo del nostro essere.
Oggi invece il corpo viene idolatrato nella sua forma esteriore in una continua ed estenuante ricerca di raggiungere uno standard di perfezione e viene così sottoposto a trattamenti estetici e talvolta chirurgici che però non ci rendono “perfetti”, bensì cancellano i segni peculiari della nostra identità, rendendoci delle “brutte copie” di una proiezione irreale di noi stessi.
Oggi i tabù sessuali sono praticamente inesistenti, il corpo è pubblicizzato dai media quasi sempre solo quale fonte di piacere da usare per ottenere un benessere che va sempre e comunque preteso, non importa l’età o la circostanza, è obbligatorio rivendicarlo, arrivando addirittura a voler definire il SESSO come DIRITTO UMANO
Di fronte a questa sorta di dittatura del piacere senza limiti né morali né etici, gli stati occidentali si trovano quasi obbligati a dover continuamente dimostrare la loro modernità accettando ogni manifestazione pubblica legata alla cosidetta libertà sessuale, tipo gay pride o rivendicazioni pro-aborto, anche quando questi eventi impongono alla società intera – compreso i bambini – costumi e atteggiamenti volgari e spesso anche violenza verbale contro chiunque la pensi diversamente.
Ricordo a quelli che si appellano all’ art 21 per la libertà di manifestare il proprio pensiero, che è necessario leggere la costituzione nella sua interezza, non limitarsi a prendere frasi “monche” per adattarle al nostro personale interesse.
Infatti l’art. 21 termina così:
“…sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume
La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.”
A questo punto noi del Comitato Prolife Insieme ci poniamo questa domanda: perché oggi le manifestazioni arcobaleno e transfemministe non sono vietate, mentre gli eventi in difesa della vita e della famiglia sono spesso ostacolati, censurati e talvolta persino non autorizzati dalle amministrazioni comunali?
Per rispondere a questo quesito dobbiamo cercare di capire cosa si intenda oggi per “buon costume”.
In Italia, in ambito giuridico, “buon costume” significa il rispetto della morale pubblica, delle buone usanze e dei principi di decenza e rispetto reciproco
Quindi eliminando Dio e di conseguenza la morale, è stato aggirato l’ostacolo del “buon costume” in nome di una presunta libertà autoreferenziale.
L’ideologia oggi di moda si è insinuata da decenni attraverso i media e ultimamente sempre più spesso anche nella scuola, attuando un vero e proprio processo di abbattimento di quei tabù che custodivano la sacralità dell’ essere umano.
Noi di Prolife Insieme siamo difensori della LIBERTÀ, ma non una libertà assoluta che ci rende schiavi, ma di un uso saggio del libero arbitrio
Facciamoci promotori dell’utilizzo della Libertà PER NOI E NON CONTRO DI NOI, anche attraverso la difesa di quei tabù che non sono nemici da combattere, ma amici da proteggere poiché guardiani della nostra unicità.
Manuela Ferraro
Per “Prolife Insieme”
www.prolifeinsieme.it
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