Il sistema di potere toscano scricchiola. Chiediamo aiuto a Hegel e ai Blues Brothers
Riflettori sul “caso Prato” ed oltre
Si sono scritte e dette tante parole per descrivere e commentare le ultime vicende legate all’inchiesta che a Prato ha portato alle dimissioni della sindaca Pd Ilaria Bugetti.
Qualcuno si è soffermato sull’inchiesta giudiziaria; altri hanno etichettato la vicenda come “questione morale”; altri ancora hanno collocato quanto accaduto entro il perimetro della politica in quanto tale.
Chi ha ragione? Probabilmente tutti. Ma il nocciolo della questione, a nostro parere, va ancora oltre
Intanto perché sarebbe sbagliato e limitante isolare il “caso Prato”. In questi stesse settimane, infatti, le opposizioni in consiglio comunale a Firenze hanno presentato un esposto relativo ai finanziamenti elettorali degli ultimi due sindaci. E, più in generale, hanno parlato apertamente di “un sistema di potere” che scredita politica e istituzioni, generando sfiducia ed astensionismo.
Tanti casi emblematici occultati
Inoltre ci sono tanti altri episodi che testimoniano l’oppressività e l’opacità del sistema di potere toscano. Fra gli altri, come ha ricordato Giovanni Donzelli, quello che riconduce al “caso Forteto”, che, secondo noi, si è nutrito da sempre di silenzi e imbarazzanti opacità ,vero e proprio esempio di questione ancora politicamente irrisolta.
Hanno un bel dire, a favore di telecamera, gli esponenti toscani del PD, con il loro refrain sempre uguale a se stesso, secondo cui le eventuali responsabilità giudiziarie sono solo individuali, perché quella del “sistema di potere” sarebbe una mera invenzione del centro-destra. E poi la sentenza finale surreale: in Toscana c’è un buon governo.
La metafora del servo-padrone
Per Hegel (padre filosofico di Marx) la storia procede per scontri dialettici, il cui prototipo è quello tra “servo e padrone”. Solo ribellandosi a chi lo tiene in stato di sudditanza, lo schiavo riapre la storia. Ma il servo non si limita a liberare se stesso, ma libera lo stesso padrone e con lui l’intera umanità. Non ce ne voglia Hegel, ma in Toscana c’è bisogno che avvenga la stessa nemesi.
Chi in Toscana è da sempre succube del sistema di potere della sinistra deve impegnarsi a rompere questa gabbia, non solo per liberare coloro che da sempre si sono collocati all’opposizione, ma anche chi per timore, inerzia o convenienza non ha l’opportunità di farlo direttamente dentro l’altra metà del campo. E lo stesso vale per le centinaia di migliaia di elettrici ed elettori che non credono più nella forza di cambiamento del voto.
Prossime regionali: non per vendetta , ma per amore della Toscana
L’obiettivo delle prossime regionali non si nutre del senso di una vendetta, bensì diviene proposta aperta a tutti per un patto che restituisca ai toscani fiducia e futuro. Questa è la nostra ambizione sincera insieme ad Alessandro Tomasi Presidente, che guiderà questa comune avventura civica e politica, non “contro”, ma “per”.
Come avrebbero detto i Blues Brother nell’omonimo cult movie (ci perdoneranno per l’interessata modifica): “ Noi siamo in missione….per conto della Toscana”.
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