Il ram-pollo Lapo Elkann cambia vita: “Non voglio piacere agli altri”

ELKANN

Lapo Elkann si racconta in un’intervista al settimanale “Grazia”. Lapo esordisce dichiarando che oggi è “Meno imprenditore e più benefattore”. E noi ne siamo lieti. Sono anni che inanella fiaschi imprenditoriali imbarazzanti, speriamo che almeno la beneficenza riesca a farla. Alla fine basta un bonifico ogni tanto, ce la può fare.

Elkann adesso si occupa della lotta alle dipendenze con la sua fondazione LAPS. LAPSUS, forse, sarebbe stato più calzante. Più rappresentativo di questo ram-pollo visionario del nulla. Comunque, ora Lapo ha a cuore le sorti dell’Italia e degli italiani. Adesso lo sapete – siete ancora in tempo per espatriare e rifarvi una vita.

Durante la pandemia ha avuto modo di meditare sulla vita e sui suoi valori: “Ho selezionato gli amici, ho eliminato tutte le persone negative. Ho ridotto le mie necessità, separandomi da molti oggetti materiali perché ho capito che, per vivere bene sono necessari affetti veri e le cose essenziali”. E ha deciso: “Non voglio essere quello che piace agli altri, ma una persona vera e onesta”.

Mi pare un’ottima scelta. Piacere agli altri non era fattibile, quindi avanti con l’onestà.

“Ho messo in vendita due auto che mi stanno molto a cuore. Modelli unici il cui ricavato saranno destinati a Scelgo Giusto, un progetto di recupero di giovani con problemi di tossicodipendenza e rischio di caduta in substrati criminali, e a Connessione vitale, per contrastare le dipendenze digitali”, ha raccontato Lapo al settimanale. Gesto apprezzabile. Certo quando uno ha ottocentoventiduemila macchine, smollarne un paio non è proprio un salto tra i francescani come ci vuole far credere Lapo. Ma sempre meglio di nulla.

Ora Elkann è anche innamorato. Ebbene sì. Più o meno, stando alle sue dichiarazioni, si innamora come le bollette: ogni bimestre. Si capisce che sono amori veri di una persona vera.

Lapo ha proseguito: “La pandemia ha accentuato i nazionalismi e ha accresciuto il razzismo e l’intolleranza, nonostante la malattia abbia colpito indistintamente persone di ogni ceto e razza”. Non siamo cani, Lapo. Le razze non esistono e, come hai dimostrato tu, nemmeno il pedigree.

 

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