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Home Attualità

Il quadro dello “Scacco Matto”

di Redazione
22 Ottobre 2025
In Attualità
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politically correct
12
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Il quadro dello “Scacco Matto”: quando il Re dell’uomo ha ancora una mossaC’è un quadro che, da oltre un secolo, affascina credenti e non credenti: si intitola “Checkmate” (Scacco Matto) ed è opera del pittore tedesco Friedrich Moritz Retzsch, vissuto nell’Ottocento.
L’opera raffigura una scena drammatica e potente: un giovane uomo gioca a scacchi contro il Diavolo.

Sul tavolo, che ricorda quasi una pietra tombale, si stende la scacchiera: simbolo della vita, dove ogni mossa
sembra una scelta definitiva

Il Diavolo sorride con aria trionfante, convinto di avere la vittoria in mano.
Il giovane, invece, è pallido e disperato: il suo Re è circondato, la sconfitta sembra inevitabile.

Anche un angelo, sullo sfondo, guarda con dolore la scena, come se tutto fosse perduto.

La partita sembra conclusa

Ma non lo è.

Molti anni dopo la realizzazione del quadro, si racconta che il celebre campione di scacchi Paul Morphy,
considerato il più grande giocatore del suo tempo, si trovasse a contemplare quel dipinto durante una cena.

Gli altri commensali discutevano della scena, ripetendo che l’uomo era perduto, che il Diavolo aveva vinto

Ma Morphy si alzò, osservò attentamente la scacchiera e, dopo qualche minuto di silenzio, disse con decisione:

“No, non è finita. Il re dell’uomo ha ancora una mossa.”

Chiese allora una scacchiera, dispose i pezzi come nel quadro e, dopo aver riflettuto, dimostrò che in realtà il
Bianco — l’uomo — poteva ancora vincere.

Sul piano tecnico, la ricostruzione più accreditata della posizione mostra il Re bianco apparentemente
intrappolato

Ma in realtà, con una mossa geniale, l’uomo può ribaltare tutto:

1. Qxd4! Regina in d4!

La Regina (bianca) cattura un pedone nero e libera il centro della scacchiera.
Da lì inizia la riscossa.

Segue poi 2. Bxf6, l’alfiere bianco che elimina la minaccia più vicina,
e 3. O-O, l’arrocco: il Re trova rifugio nel suo castello, la posizione si ricompone.
Infine 4. Re1, e l’uomo torna ad attaccare.
Da posizione disperata, improvvisamente la partita si apre: la vittoria non è più del Diavolo.

Il quadro e la leggenda che lo accompagna nascondono una verità profondamente evangelica

Per quanto oscura possa diventare la nostra vita, nessuno è mai davvero in “scacco matto” davanti a Dio.
Finché l’anima vive, finché c’è una minima scintilla di fede o un solo desiderio di bene, c’è ancora una mossa
possibile.

La Regina che libera il Re rappresenta la grazia di Maria, la Madre che interviene quando tutto sembra perduto.

Il Re che si rifugia nel castello ricorda l’uomo che si rifugia nella Chiesa, dove trova riparo e salvezza

E la controffensiva finale è l’immagine del peccatore che torna a lottare, sostenuto dalla misericordia di Dio.
“Il Re dell’uomo ha ancora una mossa”
Così, il quadro di Retzsch non è solo un’opera d’arte: è una catechesi silenziosa.

Ci insegna che la disperazione è la vera vittoria del maligno, mentre la speranza è la mossa che lo sconfigge

Anche quando il male sembra averci accerchiato, quando il peccato o la colpa sembrano aver chiuso ogni via
d’uscita,

Cristo ci ricorda: “Non è finita. Il tuo Re può ancora muovere.”

E ogni volta che ci affidiamo alla grazia, che torniamo alla confessione, che stringiamo tra le mani il Rosario o
innalziamo un atto di fede,
facciamo anche noi quella mossa nascosta che rovescia la partita.
Perché finché l’uomo ha Dio come suo Re, nessuno è mai in scacco matto!

Don Andrea C. R. Tosca
Comitato “ Pro-life insieme “
www.prolifeinsieme.it

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