Il profumo della Vittoria: l’Italia trionfa a tavola, la cucina italiana è patrimonio UNESCO

Chef is cooking beef in wok

Il profumo della Vittoria: l’Italia trionfa a tavola, la cucina italiana è patrimonio UNESCO

Rientrando a casa oggi attraverso una di quelle strade che ogni città custodisce come un piccolo tempio laico, la strada dei ristoranti.

Un luogo dove non si cammina soltanto, ma si viene travolti dai profumi, dalla memoria, dall’identità

Parmigiana di melanzane che borbotta lenta.

Pizza margherita che esplode di gusto, con la bianca mozzarella, rosso pomodoro e il verde basilico.

E poi.. Calzoni appena chiusi, ancora bollenti.

Brace viva, carne arrostita, pane caldo.
Ribollita, pici al ragù. Caffè intenso, tiramisù al mascarpone, torta di mele come quelle delle nonne

Lasagne che profumano di casa.
E tanto, tanto altro…

Ma oggi quei profumi possiedono qualcosa in più.

Oggi profumano di vittoria.

Perché finalmente la cucina italiana è diventata Patrimonio Immateriale dell’Umanità

E questa non è solo una notizia, è un momento storico. È l’Italia che si prende il posto che le spetta, anche a tavola.
Questo riconoscimento tutela, difende, consacra una cucina che non è la moda del momento, ma é tradizione, eccellenza, radici.

Una cucina che nasce da gesti antichi ma che si rinnova ogni giorno

Una cucina che parla il linguaggio dei territori, delle stagioni, della materie prime e dell’amore che si mescola con loro.

È il trionfo del Parmigiano Reggiano che stagiona in silenzio, del Prosciutto di Parma e del San Daniele, dell’olio extravergine di oliva, oro verde delle colline.

E ancora, della mozzarella di bufala, del pecorino, del gorgonzola

La pasta fresca, dalle orecchiette ai tortellini, passando per gli gnocchi e il riso che diventa risotto.

Tutto è semplice e allo stesso tempo sacro.

E come dimenticare il vino italiano?

Tutti i nostri vitigni, ogni singola denominazione racconta il sapore della terra, del sole, della storia.
Dal Nord al Sud. Senza confini. Senza rivalità.

Un’unica, potente narrazione, l’Italia a tavola.

Questo riconoscimento è anche una difesa contro le imitazioni, contro l’insopportabile l’Italian sounding, (ovvero quel fenomeno che consiste nell’uso di parole e di immagini e marchi evocativi dell’Italia per promuovere prodotti che in realtà non sono affatto Made in Italy)

È la tutela di un patrimonio che non è replicabile, perché è fatto di luoghi, di persone, di mani esperte, di sentimento e memoria.

E ve lo posso assicurare personalmente, io che il mondo l’ho visto, assaggiato, percorso in lungo e in largo,
la cucina italiana non ha eguali.

E non per arroganza, per evidenza

Oggi, camminando in quella strada di ristoranti, ho avuto la sensazione netta che quei profumi mi stessero parlando, con voci più forti del solito.

Mi dicevano con fierezza: “Questo siamo noi. Evviva! Finalmente.”
Sorrido, oggi l’Italia è più unita che mai.

È un po come avere vinto un mondiale, non sul campo da calcio, ma a tavola

E allora stasera, seduti orgogliosamente attorno alle nostre belle tavole italiane, pensiamo al mondo intero come invitato d’eccezione a gradire con noi, e buon appetito a tutti!

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