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Home Politica

Il Premier Conte e i vuoti di memoria

La maggioranza continua a tremare

di Redazione
29 Ottobre 2020
In Politica
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premier conte
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Premier Conte – Mentre da più parti, sui social e non, le persone continuano a dare la colpa ad un ipotetico popolo che non avrebbe rispettato le regole questa estate rendendosi quindi colpevole dell’arrivo della tanto temuta seconda ondata, Conte si è presentato a Camera e Senato per spiegare il nuovo DPCM.

Ma forse ha dimenticato qualcosa. Ha dimenticato di dire che prima che arrivasse la seconda ondata il governo ha spesso ignorato i suggerimenti dell’ormai tristemente noto Comitato Tecnico Scientifico. Il CTS aveva infatti più volte chiesto in passato interventi severi per non tornare a riempire i mezzi di trasporto. Ma non è stato ascoltato.

Idem per la scuola. Vi ricordate? Mascherine sì, poi no. Turnazione sì, anzi basta un metro di distanza, anzi ordiniamo i banchi con le rotelle. Fatto sta che solo il 18 ottobre scorso, data di presentazione del penultimo DPCM, il Premier Conte assicurava che le scuole potevano restare aperte in sicurezza.

Se torniamo a luglio scorso addirittura dichiarò che eravamo in grado di affrontare serenamente i mesi a venire con ‘un piano di controllo territorialmente articolato’.
Vista la situazione di totale caos nel quale si trovano oggi le scuole, con ogni regione che prende decisioni proprie e la DAD che spesso si rivela un fallimento (per non parlare dei mezzi di trasporto sui quali ancora nessuno è pesantemente intervenuto) viene da pensare che forse l’ipotetico popolo di cui sopra non è stato così irresponsabile. Forse ha solo voluto credere alle parole di un Premier che ci faceva sperare di poter definitivamente convivere con il virus.

E da una parte aveva ragione; l’economia ed il paese dovevano ripartire. Dall’altra viene il dubbio che cercasse solo il consenso per evidenti esigenze politiche.

La seconda ondata sta arrivando ma il Premier ha la memoria corta

Per questa seconda ondata non incolpiamo una banda di stolti negazionisti o quelli che hanno cercato di riprendere in mano la propria vita dopo quasi 3 mesi di LOCKDOWN. Ne parlavano da mesi, il CTS proponeva da luglio misure precise per evitarla, il Premier ci rassicurava… noi ci siamo fidati. Perché a questo serve la politica: ad organizzare il paese, altrimenti non avrebbe senso.

E a chi obietterà: ‘Tutta l’ Europa è nelle stesse condizioni’ viene da rispondere che la nostra economia non era quella di Francia, Inghilterra o Germania già prima della pandemia. Quindi dovevamo avere chi prendesse decisioni chiare e precise.

Non è stato così, prova ne sono la guerriglia per le strade ed una maggioranza che scricchiola sempre più fortemente.

 

Leggi anche: La Francia di nuovo colpita al cuore. Sgozzati dalla Jihad

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