Il PD non ha avversari ma solo nemici. I 5S sono invece il nulla

PD

PD e 5S – Con il voto che ha consegnato Matteo Salvini ai giudici, il Senato della Repubblica ha scritto una delle pagine più ignobili della sua storia, genuflettendosi di fatto di fronte al potere di Palamara. Che è colui che, su sollecitazione del PD, ha orchestrato l’attacco al Ministro dell’Interno con magistrati compiacenti.

Andate a rileggervi le intercettazioni di Palamara e dei suoi complici: pur riconoscendo che Salvini aveva ragione, dicevano che andava comunque colpito! A conferma dell’imparzialità e della terzietà di certa cinica magistratura… Sia chiaro però che il mandante di tutta l’operazione è il PD. Che sta usando contro Salvini le stesse armi che adoperò per denigrare, logorare e distruggere Berlusconi.

Per il PD non ci sono avversari, ma solo nemici

Per il PD infatti l’avversario politico è il Nemico per definizione. Nemico da demonizzare in ogni modo, onde legittimare qualsiasi tipo di aggressione nei suoi confronti.  Quella del PD è in realtà una concezione meramente retorica della democrazia, di derivazione sovietica, che rifiuta il leale confronto tra parti opposte incentrato sulla logica dell’alternanza.

Una volta al potere, questi va conservato ad ogni costo. Altro che elezioni! Mica vorremmo far vincere il Nemico, vero?  Ed è quello che sta avvenendo col Governo Conte Secondo, nato proprio per evitare il ritorno alle urne del popolo italiano grazie ad una serie di accordi con poteri e potentati nostrani ed europei. Certo, PD e compagni vari sanno benissimo che arriverà comunque il giorno del giudizio elettorale. Cercano solo di spostarlo il più in là possibile. Per continuare a spartirsi le nomine dei vari enti in scadenza, e a saccheggiare le già malridotte finanze pubbliche.

Vivono totalmente immersi nella dimensione del presente che tendono psicologicamente ad eternizzare, quale tempo del loro potere. Per cui non si preoccupano del domani, né puntano a costruire un avvenire per le nuove generazioni. Il PD appartiene ormai ad una Sinistra che, ostracizzando il senso della storia, rifiuta l’ideale in quanto proiezione verso il futuro.

Ora io insisto particolarmente su questi aspetti. Perché, se consideriamo che il Parlamento ha accettato la proposta interessata del Presidente del Consiglio di prolungare -unico caso in Europa!- lo stato di emergenza (infischiandosene tranquillamente dei rilievi di incostituzionalità e dei danni derivanti alla nostra disastrata economia) per poi consegnare ai magistrati il leader dell’opposizione incolpato di reati inesistenti, possiamo misurare la gravità della situazione in cui versa attualmente la democrazia italiana.

E i 5 Stelle?

Non mi sento invece di parlare dei 5Stelle che, nel precedente Governo Conte Primo, hanno condiviso collegialmente le scelte dell’allora Ministro dell’Interno; come ha opportunamente e correttamente ricordato l’ex Ministro Tria.

Anche perché non ci sono parole per parlare del nulla. Di un nulla che consente al PD e alla Sinistra in generale di affermare il proprio incontrastato dominio sul Governo e sul Paese. Il fatto è che i 5Stelle, per conservare poltrone e privilegi, hanno rinnegato idee, principi, promesse ed il loro stesso modo di essere. Finendo così col diventare inesistenti.

Oggi sono una finzione della politica: un niente mascherato da semplici numeri in Parlamento, a disposizione peraltro dei soliti vecchi poteri legati alla Sinistra, patetiche pedine che il Pd può muovere a piacimento. Partiti per cambiare il Sistema, sono stati geneticamente modificati dal Sistema. La loro, in fondo, è una vicenda triste e squallida, che getta però una ulteriore lugubre luce sui profondi mali della nostra democrazia.

 

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