Il PD a Firenze paragona Enrico Letta a Lenin. Nubi grigie piombo all’orizzonte

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Letta o Lenin? Un circolo fiorentino del PD, per pubblicizzare un incontro con la candidata alla Segreteria metropolitana del partito, “trasforma” il proprio segretario nazionale nell’effige della statua di Vladimir Ilich Ulianov. Meglio conosciuto come Lenin.

Sì, proprio lui, l’On. Enrico Letta che dalla Democrazia Cristiana, passando per il Partito Popolare Italiano prima e la Margherita poi, approda al Nazareno come Segretario del Partito Democratico. Quello stesso On. Letta che alle recenti elezioni suppletive di ottobre, nel collegio uninominale di Siena, ha preferito una campagna elettorale senza simboli di partiti.

Senza dilungarsi e spendersi troppo sulla ridicolezza dell’accostamento – la cui unica somiglianza fisica, forse, può essere l’assenza di capigliatura per entrambi -, e riavutisi dallo sbigottimento e dall’inquietudine che l’immagine provoca, le domande sono: qual è il messaggio che deve essere trasmesso? Ed a chi tale messaggio è rivolto?

Non ho la presunzione di riuscire ad interpretare correttamente pensieri altrui. Penso che i primi destinatari del messaggio, peraltro molto allusivo, siano coloro (o colei, visto che c’ è un’unica candidata alla Segreteria del PD fiorentino) che siederanno alla dirigenza del partito stesso. Ricordatevi (o ricordati) che noi (PD) veniamo da quella cosa lì (il Partito Comunista). E che siamo una sinistra socialista e non un partito neoliberale globalista che fa gli interessi di multinazionali e banche!

Ma Letta lo saprà?

Certo, andrebbe chiesto all’ignaro, credo e spero, Segretario Nazionale On. Letta una cosa. Se l’esser stato usato per tale messaggio risponda davvero a quello che è il progetto politico del suo partito. Così come la stessa domanda andrebbe rivolta alla futura Segretaria Metropolitana in pectore, ovvero se è proprio questa la linea che vorrà dare al PD metropolitano.

Probabilmente, vi sarà chi, in cuor suo, nel vedere il fotomontaggio Letta / Lenin avrà avuto un orgoglioso sussulto, preoccupandosi di andare a rispolverare la vecchia bandiera rossa con falce e martello. Altri, invece, più realisticamente, avranno sorriso dell’immagine goliardica. Ben consci che la strada ormai, anche se a sinistra, sia segnata, eccezion fatta per qualche battaglia formale diventata identitaria della sinistra come Ius Soli e DDL Zan.

Non rimane, quindi, che rivolgersi all’On. Letta con l’ormai immancabile “Enrico, stai sereno”: poteva andarti peggio, invece ti hanno paragonato a Lenin e non a Stalin!

 

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