Il paese nella tempesta

La crisi della politica nella crisi italiana

crisi economica

Crisi economica – Queste festività, che si stanno svolgendo in una situazione di sofferenza sociale come l’attuale, pongono costantemente l’inquietante interrogativo su come sarà il domani.

Mai come oggi l’incertezza, i dubbi sul futuro imminente pesano su qualsiasi aspirazione della gente. Mai come ora il paese ha bisogno che la politica torni ad essere all’altezza del proprio compito. Sono troppi anni che non abbiamo davanti una classe dirigente capace di rispondere alle esigenze dell’Italia. L’attuale condizione, al termine di questa emergenza sanitaria, rischia vedere arrivare un’altra emergenza. Diversa ma non meno compressa. Un emergenza sociale di proporzioni storiche, cha solo ed esclusivamente amplificato un problema grandissimo già esistente, del vuoto della politica ti dovrebbe traghettare il paese nella tempesta.

Il paese ha bisogno di tornare alla politica.

La mancanza di cultura politica in questo momento storico non solo non la possiamo tollerare, non ce la possiamo permettere.

Se la nostra Repubblica sarà ulteriormente privata di partiti autorevoli e strutturati, che mandino nelle istituzioni rappresentanti preparati ed amministratori efficaci andremo verso la rovina.

La disperazione sociale è pericolosa quanto la pandemia. Pericolosa perché qui non si tratta più soltanto di una classe media azzerata. Qui ci troviamo davanti ad una povertà che si sta rapidamente espandendo. Ad una disperazione sociale che sta diventando endemica. Attività commerciali che chiudono, imprese che falliscono , professionisti ridotti alla disperazione e tanti posti di lavoro in meno. Una crisi economica vera.

Questo si prospetta nel futuro. Prima c’era gente che aveva difficoltà a fare la spesa. Tra poco avremo tantissima gente che avrà difficoltà a fare la spesa, a comprare un paio di scarpe, a riparare la macchina se ha un guasto. E non parliamo di persone ai margini della società, parliamo di gente che ha sempre contribuito al nostro paese con il proprio lavoro.

Il problema non sarà più non riuscire a fare le vacanze. Quelle molti le avevano già dimenticate. Il problema sarà arrivare alla fine del mese. Oggi più che mai abbiamo bisogno che le redini del paese siano in mani sicure. Che la capacità nella classe dirigente sia credibile. Che la politica sappia dare una rotta nella tempesta.

 

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