IL GRIDO DI NATALE

“L’umanità non è un campo di battaglia”: l’appello inascoltato di Leone XIV

IL GRIDO DI NATALE.

“L’umanità non è un campo di battaglia”: l’appello inascoltato di Leone XIV

​Mentre le luci delle città tentano di schermare il buio di una crisi globale che sembra non conoscere fine, una voce si alza dal cuore della cristianità per scuotere le coscienze sopite.

Leone XIV, nel suo messaggio Urbi et Orbi di questo Natale, non ha usato giri di parole e non si è limitato agli auguri di rito, ma ha guardato dritto negli occhi i potenti della Terra chiedendo un disarmo dell’anima prima ancora che delle mani. Il Papa ha scelto un’immagine potente per descrivere il nostro tempo, paragonandolo a un mosaico di vetri infranti dove ogni scheggia ferisce chi tenta di ricomporlo.

La pace non è la semplice assenza di rumore dei cannoni, ha dichiarato solennemente dal balcone della Basilica, ma è il coraggio di sedersi al tavolo dell’avversario e riconoscere in lui non un nemico da abbattere, ma un fratello con cui condividere lo stesso destino su questa piccola e fragile nave chiamata Terra

​La Redazione di Ad Hoc News si unisce con convinzione a questo grido. In un’epoca di informazione veloce e spesso polarizzata, sentiamo il dovere di fermarci e riflettere sulle parole del Pontefice, poiché chiedere la pace oggi non è un esercizio di retorica sentimentale ma l’unica forma di realismo politico rimasta per evitare l’abisso.

Leone XIV ha articolato la sua richiesta su tre pilastri fondamentali che facciamo nostri come manifesto editoriale per questo fine anno. In primo luogo la tregua del pane, necessaria per fermare ogni conflitto e permettere ai corridoi umanitari di sfamare chi non ha colpa

Segue la necessità di un linguaggio della verità che abbandoni la propaganda finalizzata a deumanizzare l’altro, ricordando che la pace nasce dalle parole che scegliamo di usare ogni giorno. Infine, il Pontefice ha richiamato l’attenzione sull’eredità dei figli, chiedendo a ogni leader mondiale di domandarsi con onestà brutale quale tipo di mondo stiamo consegnando a chi nascerà proprio in questa notte santa.

​Come giornalisti siamo abituati a riportare i fatti, ma ci sono momenti in cui i fatti parlano da soli e gridano vendetta

Le immagini che arrivano dai fronti caldi del pianeta non sono semplici notizie, sono ferite aperte che richiedono una presa di posizione. Accogliere l’invito di Leone XIV significa, per noi di Ad Hoc News, impegnarci a raccontare non solo la cronaca del conflitto ma anche i semi di speranza che germogliano nel fango.

La pace è un lavoro artigianale fatto di piccoli gesti, di diplomazia dal basso e di una resistenza ostinata all’indifferenza generale

In questo Natale l’augurio della nostra redazione ai lettori è quello di ritrovare la capacità di indignarsi per l’ingiustizia e di stupirsi per la gentilezza. Che la carezza di Leone possa raggiungere anche chi oggi trascorre la festa nel buio o sotto il sibilo delle sirene, portando la certezza che un’alternativa alla violenza è ancora possibile.

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