Il gender e quei figli rubati ai genitori

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Il gender e quei figli rubati ai genitori

L’ottima rassegna stampa internazionale del lunedì sul Foglio, a cura di Giulio Melotti, ha portato alla mia attenzione un articolo. Un pezzo uscito sul Wall street journal, a firma di Allysia Finley, sull’imposizione della cultura gender nelle scuole, a prescindere dalla volontà dei genitori.

Il fatto

L’articolo si apre in questo modo:”Ricordate la frase di Hillary Clinton secondo cui ci vuole un villaggio per crescere un bambino? Adesso la sinistra sta cercando di cacciare i genitori dal villaggio”.

E questa frase non è la parte più inquietante. La vicenda di per sé, quanto si entra nel vivo sembra un horror di pessimo genere. Un incubo dal quale ci si vorrebbe svegliare.

Nella moderna e sempre soleggiata California democratica, il procuratore generale dello Stato ha fatto causa al Chino Valley Unified Board of Education, colpevole di informare i genitori nel caso i figli vogliono identificarsi con un genere diverso da quello biologico.

Praticamente, secondo la visione della procura generale della California, viene violata la privacy degli studenti, se i genitori vengono informati dagli insegnanti dei comportamenti dei loro figli.

Quindi la soluzione giusta sarebbe fare venire meno il controllo dei genitori, nella fase di formazione di una coscienza da parte di un adolescente, sulla quale potrebbe interagire solo ed esclusivamente la scuola. Ovviamente quella stessa scuola impregnata  di determinate visioni unilaterali.

Non sono gli invasati di destra

La cosa più scioccante per i democratici, è che questo caso rappresenta un netto fallimento della loro complessiva strategia politica. Infatti non sono stati i repubblicani, in minoranza, a portare avanti queste scelte di buon senso. E neppure i suprematisti bianchi. Quello che sta succedendo, mette apertamente in discussione l’adesione acritica delle minoranze alla cultura gender.

Infatti qui sarebbero dei genitori di colore e addirittura dei musulmani, a chiedere di poter avere il controllo sull’educazione dei propri figli. Cosa che non stupisce il sottoscritto.

Perché un musulmano che ha fede nei valori della propria religione, dovrebbe essere entusiasta di una formazione che incoraggia suo figlio, a mettere in discussione la propria identità di genere? Quella che, per un credente Allah, gli ha assegnato alla nascita?

Il furto dei bambini

Qui viene messo in discussione il diritto dei genitori di conoscere, quando ancora minorenni e quindi sottoposti alla loro tutela, informazioni fondamentali sui loro figli.

Lo stato della California giustificherebbe la sua intromissione, per proteggere i minori dall’intolleranza dei genitori. E quindi arrivano due considerazioni dell’articolista che fanno veramente riflettere. La prima risiede nel fatto che lo Stato considera pericolosi per i loro figli i genitori che non aderiscono all’ideologia della sinistra; ed il paragone con la politica sovietica di educazione dei bambini, portati obbligatoriamente in asili di Stato, per sottrarli alla famiglia.”Se non pensate che questo sia l’obiettivo ideologico di fondo dei Democratici nel promuovere la scuola materna e l’assistenza all’infanzia universale, ripensateci”.

Una scelta che sta portando molti genitori a portare i loro figli nelle scuole private, dove il loro diritto di disporre dell’educazione dei propri figli viene garantito.

Due effetti inquietanti

Quello che viene sbandierato come il progresso, ha due effetti pratici. Il primo è quello che, chi se lo può permettere, porta via i figli dalle scuole pubbliche  se non è d’accordo con l’ideologia dominante. Con la conseguenza che un poveraccio,che non se lo può permettere, dovrà stupire a forza quello che passa lo stato. Mentre il ricco è esentato. In pratica il concetto di uguaglianza dei democratici americani sarà che ci rimette sempre il povero.

Il secondo profilo inquietante sarà che lo Stato si sostituirà alle famiglie. Toglierà i figli ai genitori. Imporrà ai genitori delle responsabilità, senza poter tenere per mano i loro bambini ed aiutarli nelle loro scelte. Persone che decidono di avere un figlio, che si sacrificano per crescerlo, saranno esautorate nel momento in cui un ragazzo avrà più bisogno di loro. Quando loro vorranno essere più vicini. Queste persone dovranno essere costrette a delegare a terzi l’educazione del loro stesso figlio. Non l’istruzione: l’educazione.

Una cosa che in passato hanno fatto i peggiori regimi e che una democrazia dovrebbe proibire.

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