Il declino di Mario Draghi

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Mario Draghi, dopo un iniziale periodo di idillio con il popolo italiano, sembra ripercorrere adesso un declino che lo sta sempre più accomunando ad un altro suo illustre predecessore, il senatore a vita Mario Monti.

Anche l’ex rettore bocconiano era stato osannato quale unico possibile salvatore della patria. Per poi sprofondare in un’idiosincrasia diffusa che alla fine si è trasformata in un triste oblio. Momento talmente tanto patetico, che vide l’ennesima riprova, nella capacità di voltar gabbana di gran parte della nostra classe dirigente. Praticamente quasi più nessuno volle ricordare di averlo sostenuto. Ed in molti misero apertamente in discussione le sue qualità accademiche e di tecnico.

È vero che qualche tempo allo scioglimento delle camere ancora Mario Draghi lo ha. Però sicuramente si presenta un problema non secondario per il Presidente del Consiglio. L’Italia sta soffrendo i peggiori effetti della crisi. La pandemia e la sua gestione si sono svolti al prezzo di lacrime e sangue per gli italiani. Si sono create profondissime divisioni nella società.

Ed adesso la situazione internazionale, rischia di portare il paese sull’orlo di una crisi sociale di proporzioni elevate. Anche a causa di rincari che ormai gli italiani non possono più permettersi.

L’impopolarità del governo potrebbe crescere ancora

Qualche mese fa a Mario Draghi è stata sostanzialmente negata la possibilità di salire sul colle più alto. Una carica che gli avrebbe garantito un ruolo di indirizzo, se non di gestione, per almeno sette anni. Un po’ perché era stato probabilmente mal consigliato ed incauto nell’auto proporsi non troppo velatamente, ed in parte perché la politica italiana voleva resistere ad un commissariamento permanente.

Ma tra poco verranno le elezioni. E quindi, se non per strane situazioni, potrebbe determinarsi una maggioranza per uno schieramento.

A quel punto Draghi, non candidato da nessuno, e probabilmente logorato seriamente da mesi di forte lotta tra i partiti che compongono la sua eterogenea maggioranza che cosa farà? Ci sarà per lui un posto tra i senatori a vita?

Ma le probabilità che dovrà lasciare palazzo Chigi sono comunque alte. Inoltre probabilmente dovrà farlo con una forte impopolarità del momento sulle spalle.

A dispetto di tutto, l’appoggio possibile ed immaginabile della stampa, un recente sondaggio ha rivelato che oltre il 56% degli italiani non è neanche favorevole alla politica del governo sulla guerra in Ucraina. Un altro argomento che la responsabilità di Draghi potrebbe portarlo ad affrontare, in maniera antitetica ai sentimenti della grande maggioranza del popolo italiano.

Un altro grave motivo di urto con gli elettori.

 

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