Il “Cubo Nero” . È bello? È brutto? No, è un (pericoloso) precedente!
Dopo la raccapricciante approvazione del progetto per il recupero dell’area dell’Ex comunale a Firenze, negli uffici competenti della Soprintendenza e/o del Paesaggio, non mi meraviglierei se esplodesse la rivolta dei piccoli proprietari cittadini di Firenze, che si sono sentiti negare “la qualunque” per anni e sono stati umiliati per le bocciature dei progetti per le loro abitazioni.
La signora Maria potrà mettere i pannelli fotovoltaici sul tetto nel proprio “villino” sui lungarni nonostante il vincolo del paesaggio del 1953; il signor Giovanni potrà ristrutturare la propria veranda sui lungarni con i materiali che meglio gli aggradano; e ancora, la signora Piera potrà aerare il suo piccolo bagno con una finestra sul tetto anche nella zona Unesco
Dopo la realizzazione del progetto del “cubo nero”, una cosa è certa : l’ufficio del paesaggio ha perso la propria credibilità.
*La “quinta facciata”. Firenze è l’unica città al mondo dove gli edifici da proteggere hanno cinque facciate: oltre alle quattro dell’edificio, anche il tetto è un patrimonio paesaggistico da tutelare.*
A Firenze esistono diversi tipi di vincoli paesaggistici ed è pure noto come l’80% del patrimonio edilizio è sotto un vincolo, come le zone collinari, le fasce lungo l’Arno o i viali di circonvallazione
I fiorentini (quelli doc!) lo hanno protetto in tutti questi anni e per secoli anche per permettere, a chiunque visiti la città, di godere il magnifico paesaggio dall’alto delle vedute: dal Piazzale Michelangelo al Forte Belvedere.
Tutto era (prima, ma non più ora) una continuità di materiali e cromatismi, tipici del luogo, con omogenea sobrietà senza rotture ed interruzioni e senza turbative dello skyline.
A Firenze, chi ha cattivo gusto, è un genio!
Quanto sta accadendo a Firenze si può sintetizzare in una frase coniata da un famoso attore che pronunciò durante una sua permanenza a Firenze e dopo che era venuto a conoscenza di certi discutibili progetti (Loggia Isozak) o percorrendo le strade di Firenze.
Di fronte a quelle scelte dell’Amministrazione Comunale, che avevano deturpato lo spirito rinascimentale della città, rimase mortificato
Negli ultimi venti anni, dal Palazzo di Giustizia che ha osato sfidare in altezza le vette dei monumenti simbolo della città – Cupola del Brunelleschi, la Torre di Arnolfo ed Campanile di Giotto – fino al “cubo nero” dell’ex Comunale, passando per l’Università di Novoli, si sta concretizzando un “imbruttimento” di una delle città italiane più apprezzate in tutto il mondo, custode di un tesoro artistico senza eguali, parte da oltre quarant’anni del Patrimonio dell’UNESCO.
Prima del “cubo nero”, con “Gotham City”, pensavamo di aver toccato il fondo ma, come si dice: “Non c’è mai fine al peggio”
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